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Furto di ostie in chiesa, potrebbe essere collegato a riti satanici

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Il sacerdote della parrocchia che ha subito il furto lancia l’allerta sulla diffusione del satanismo sul territorio.


ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – L’ombra delle messe nere aleggia sul crotonese. Un furto sacrilego è stato compiuto la notte scorsa nella chiesa di San Rocco a Isola Capo Rizzuto. A renderlo noto è stato il parroco di Isola Don Edoardo Scordio in una nota della Misericordia, evidenziando che, “stranamente, sono stati prelevati soltanto il calice sacro, le chiavi del tabernacolo e l’eucarestia consacrate“. “Cosa c’è dietro?”, si è chiesta la Misericordia definendo il fatto “preoccupante e, soprattutto, inquietante”. “Potrebbe trattarsi di semplice ragazzata – prosegue la nota – oppure, ipotesi ben più preoccupante, satanismo”. I ladri sono entrati dalla finestra del bagno e da qui in sacrestia. Dopo avere rubato l’eucarestia – circa un centinaio di ostie consacrate – i ladri hanno chiuso a chiave il tabernacolo portandole via. “Un fatto gravissimo – ha detto don Scordio – che apre a scenari allarmanti. Sono episodi che lasciano presagire la presenza di gruppi satanici”. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri e all’arcivescovo di Crotone Domenico Graziani annunciando la chiusura momentanea della cappella: “La chiesa restera’ chiusa per sacrilegio fino a quando l’arcivescovo non verra’ nuovamente a consacrarla. Per il momento, quindi, non sara’ possibile celebrare messe, ma si potranno fare soltanto preghiere di riparazione”.  Sul posto c’erano diversi calici, ma ad essere sottratto e’ stato soltanto quello principale con cui viene celebrata la messa. “Ho scoperto tutto questa mattina intorno alle otto – ha commentato don Edoardo Scordio – e per questa sera ho convocato il consiglio pastorale, invitando anche il Sindaco, poiche’ si tratta di un fatto anomalo su cui bisogna fare chiarezza”.
 

IL RITUALE DELLE MESSE NERE

La messa nera è celebrata in latino secondo un rito che ricalca quello della messa tridentina cattolica: ad esempio la frase “Adiutórium nostrum in nómine Dómini” viene trasformata in “Adiutórium nostrum in nómine Dómini Inferi”. Secondo alcuni studiosi cattolici per officiare una messa nera sono necessarie ostie consacrate e liquidi sia maschili che femminili (sperma e sangue mestruale). Tale miscuglio, che viene preparato in anticipo, è un elisir che si pone in un calice e serve a dare l’immortalità. “La messa satanica – spiega il Gabriele Gaudieri noto esperto di satanismo – è un rituale assai complesso, che non deve essere confuso con altri atti satanici: essa, in verità, è piuttosto rara. Generalmente durante il rito viene posta sull’altare una giovane donna (spesso vergine),la quale viene masturbata dall’officiante che può anche immergere l’ostia, spesso rubata da una Chiesa, nella vagina della ragazza. Inizia poi una litania in latino con bestemmie, offese a Cristo e con crocifissi rovesciati. La messa satanica rappresenta un vero e proprio delirio, una sintesi di pseudo-misticismo e furore erotico di natura patologica. Molte persone che praticano questi riti sono diventate siero-positivi e/o hanno contratto epatite “b” o “c”. Sono riti cruenti e regressivi, che spingono un essere umano al confine con un mondo “animalesco” e perverso. In ogni caso va detto che non tutte le sette praticano simili riti, ma solo un 35% di esse, mentre le altre praticano riti meno abominevoli”.

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