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Francavilla, cocaina nell'auto dell'uomo che gettò la figlia dal cavalcavia e poi si è suicidato

Trovati dalla scientifica 50 grammi di polvere in un bicchiere di plastica. Filippone aveva tenuto con sé il cellulare della moglie. Proseguono le analisi sul sangue della piccola Ludo
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ROMA – Un bicchiere di plastica con cinquanta grammi di una polvere biancastra. A una prima analisi, è risultato contenere cocaina (mischiata a un altro prodotto). Quindi, una siringa usata, al cui interno erano presenti un paio di gocce di una sostanza ancora da identificare. Sono stati trovati nella Bmw di Fausto Filippone, il manager dell’industria della moda che domenica 20 maggio ha gettato la figlia di 10 anni da un viadotto dell’A14, tra Pescara Ovest e Francavilla, lanciandosi poi nel vuoto dopo sette ore trascorse sulla soletta di cemento del ponte. Filippone è sospettato di aver ucciso, in precedenza, la moglie Marina Angrilli, portata con l’inganno nel’appartamento di proprietà di Chieti scalo affittato agli studenti: l’avrebbe spinta dal secondo piano, poi non l’ha soccorsa.
Il sostituto procuratore Anna Lucia Campo, titolare dell’inchiesta, ha affidato una seconda consulenza a un tecnico informatico, Davide Ortolano: dovrà esaminare i telefoni cellulari di Fausto Filippone e quella della moglie. Lo smartphone della donna è stato trovato addosso all marito, danneggiato dopo il volo di quaranta metri. Il medico legale Christian D’Ovidio ha analizzato il sangue della piccola Ludovica, cercando conferme o smentite all’ipotesi che la figlia di Filipppone potesse essere stata sedata: servirà attendere almeno altre 24 ore per avere risultati affidabili.
Nella ricerca delle motivazioni che potrebbero aver spinto un uomo “senza problemi psichici” a distruggere una famiglia amata, si è scoperto che il manager era rimasto colpito dal suicidio di un amico: glielo aveva comunicato due mesi fa una comune compagna di liceo. La frase “la mia vita è finita quindici mesi fa”, raccolta sul viadotto dallo psichiatra Massimo Di Giannantonio, andrebbe però riferita alla rapida morte della madre di Filippone, affetta da un forma aggressiva di Alzheimer e morta lo scorso agosto. Ancora, la squadra mobile ha ascoltato il personal trainer dell’uomo e avrebbe scoperto che da diverse settimane appariva incupito: “Speso abbandonava gli esercizi per rispondere al telefonino o inviare sms”.

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