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Forza Pascale: gli amici di Francesca candidati con Berlusconi

Rudy il farmacista, Armando Cesaro detto ‘a Purpettina e figlio di Luigi, lo steward Diego, l’avvocata e l’imprenditore Ciccopiedi. Tutti intimi della fidanzata dell’ex Cavaliere e pronti a scendere in campo

Forza Pascale: gli amici di Francesca candidati con Berlusconi

Saranno candidati, o almeno ci sperano. Non è mai stata così attiva attorno al mondo di Forza Italia la cosiddetta “lista Pascale” – composta da alcuni strettissimi della fidanzata dell’ex Cavaliere (quella che le malelingue hanno soprannominato anche “corrente dei femminielli” per pura invidia). Un giro di amici di antica data e variopinta fattura, che le foto circolanti sull’internet raccontano meglio di qualsiasi letteratura: i selfie per Halloween e quelli d’annata, le foto di compleanno (“se puoi sognarlo puoi farlo”, una sette piani Disney per Francesca questa estate, a Punta Lada) e i ricordi di matrimonio (la sorella, Marianna Pascale, autunno, a Ravello).
Ci sono anche stavolta più o meno tutti, come sempre. Non c’è solo Rudy Cavagnoli, farmacista, onnipresente sin dai primissimi festeggiamenti ufficiali della coppia Pascale-Berlusconi. Non c’è solo il più chiacchierato del momento: Armando Cesaro, detto ‘a Purpettina in quanto figlio del più noto Luigi, e adesso – possiamo dire all’alba della sua carriera politica – sotto inchiesta per voto di scambio, come il padre. Rutilanti sono i nomi dell’avvocata Licia Polizzi; quello di Maria Tripodi, calabrese vice coordinatrice nazionale dei giovani azzurri; Marzia Spagnuolo, pugliese, vice coordinatrice provinciale a Foggia; la siciliana Vanessa Sgarito; lo steward Diego Peraino, da dodici anni attivissimo in Forza Italia a Civitavecchia; ma anche il veneto Roberto Bazzarello, amico suo oltreché della Pascale, padovano come l’avvocato Ghedini, imprenditore nella comunicazione e talmente intimo da festeggiare un suo compleanno direttamente a Palazzo Grazioli (straordinario il dettaglio su Facebook: ha taggato il luogo preciso).
Ciascuno adesso è in predicato per essere ipoteticamente candidato nella regione di appartenzenza. Alcuni hanno più probabilità, altri meno. In questa fase telefonano, postano, si fanno fotografare, diramano note, aggiornano profili più del solito. Hashtag del tipo #toccaanoi. Si vedrà. Il più sbracciato è, pel momento, Leonardo Ciccopiedi, imprenditore, amico pure dei Mastella, comproprietario dell’Hotel Villa Traiano a Benevento e fra l’altro con imprese la cui sede è a Sofia, in Bulgaria. «Il mio nome è circolato in questi giorni nella rosa delle candidature politiche. Tale ipotesi trova riscontro nella richiesta, a livello nazionale, del presidente Silvio Berlusconi di rinnovare il partito, rispetto alla casta», scrive Ciccopiedi nel suo sito internet, tra detto e non detto (leonardociccopiedi.com ).
Tanta baldanza, della quale qui si è dato uno dei tanti esempi, mal si accoppia con l’understatement timido con il quale loro stessi almeno in questi giorni sfuggono a domande dirette circa la candidatura («non ne so niente», «posso parlare solo dopo il 29», eccetera). Sarà prudenza o sarà realismo? Davvero finiranno in lista? In Forza Italia hanno già i capelli dritti, e non è un buon segno. Di certo, troppa pubblicità mal si sposa con il profilo defilato che ha assunto la stessa Francesca Pascale negli ultimi tempi. «Sia chiaro, un conto è fare il tifo per Fi un altro è promettere cose che io, non avendo potere né ruoli, non posso promettere né fare», è il messaggio che lady Berlusconi cura di veicolare, in questi giorni imbarazzanti sul fronte dei Cesaro.
In effetti, a incrociare nel partito le voci, due sembrano le candidature sicure. Quella di Tripodi, vice coordinatrice nazionale dei giovani. E quella di Armando Cesaro, sul quale tuttavia – viste le novità giudiziarie – i dubbi sono in aumento (l’altra sera, l’ennesima convocazione ad Arcore non prometteva niente di buono).
C’è da dire che la divisione logistica tra la solita magione di Berlusconi e Villa Giambelli, dove da qualche tempo dimora la Pascale, non è fatta per semplificare le comunicazioni e le conclusioni: prima infatti le visite amichevoli si mescolavano più facilmente alla politica. Adesso invece lei riceve spesso i suddetti amici, anche per non star sola; ma lui, l’ex Cav., non c’è, essendo in questa fase preda di riunioni, liste e campagna elettorale. Un assenso di Ghedini all’allegra compagnia, comunque, «è difficile che arrivi», sussurrano dal partito. Dove tutte queste incursioni pascaliane sono vissute in un un silenzio teso, quasi isterico. Cederà Ghedini, o non cederà? Manca pochissimo per saperlo

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