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Forse una vendetta legata a affari dietro l'uccisione della coppia torinese in Colombia

Ma i parenti dell’imprenditore edile di Barbania: non aveva lavori in corso


Uccisi per una questione di soldi, una vendetta legata a affari. Sembra questa la pista imboccata dalla polizia colombiana per fare luce sull’uccisione dell’imprenditore canavese e di sua moglie all’uscita da un ristorante a Risaralda, paese d’origine della donna. Chi ha ucciso Roberto Gaiottino, imprenditore edile di 44 anni di Barbania nel Canavese, e la moglie Claudia Patricia Zabala Dominquez, di 36, ha agito in pochi secondi: un’esecuzione all’uscita dal ristorante italiano dove la coppia aveva cenato, per poi fuggire a piedi, atteso da un complice su un’auto. Chi si sia trattata di un’esecuzione lo spiega un altro particolare: il killer ha risparmiato l’amico che era con loro.
Il procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando ha ricevuto ieri pomeriggio una prima informativa dei carabinieri: informazioni di base che serviranno a stilare una prima lista di testimoni da ascoltare. Nei prossimi giorni infatti saranno chiamati dagli investigatori parenti e amici: l’obiettivo è capire se fossero emerse preoccupazioni particolari, se qualcuno ce l’avesse con Roberto e Claudia. Nel caso in cui non si trovino possibili legami italiani, il fascicolo passerà alla Procura di Roma, competente per i delitti all’estero. Intanto, dai primi accertamenti, sembrerebbero non esserci contrasti del passato che abbiano portato a una qualche denuncia. L’ipotesi che l’imprenditore abbia potuto dare fastidio a qualcuno non è esclusa, ma quella di costruire in Colombia era solo una possibilità non ancora realizzata: “Non mi risulta che avesse costruito qualcosa nella città di sua moglie, quello era proprio solamente un viaggio per andare a trovare i parenti di lei. Erano innamorati, felici, non avevano preoccupazioni, o almeno a me lui non ne ha mai manifestate” raccontano a Barbania.
Su facebook Roberto Gaiottino aveva pubblicato diverse immagini del viaggio: spiagge, sorrisi, abbracci con la moglie. Una donna molto bella, che aveva anche lavorato come modella, con cui era sposato dal 2015. Claudia si era trasferita nel Canavese dove conduceva una vita semplice. Aveva nostalgia del suo paese, ed entrambi avevano accarezzato più volte il sogno di trasferirsi laggiù. “Con la crisi edilizia, l’idea era quella di provare a costruire in Sudamerica – spiega uno zio dell’imprenditore – ma quello che è successo laggiù possono saperlo solamente loro”.

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