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Foggia, in guerra per la droga che arriva dall’Albania: arrestati sette del clan Perna

Le accuse a carico degli indagati sono associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana), detenzione e porto di armi da sparo, tutti aggravati dal metodo mafioso


FOGGIA – Gli agenti della polizia di Stato coordinati dai magistrati della Dda – Direzione distrettuale antimafia di Bari hanno eseguito, complessivamente, sette misure restrittive nei confronti di affiliati al gruppo criminale capeggiato dal pregiudicato Girolamo Perna, attivo sul territorio di Vieste. Pesanti le accuse a carico degli indagati, i reati spaziano dall’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana), detenzione e porto di armi da sparo, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Gli inquirenti hanno accertato che il gruppo armato riconducibile a Perna è coinvolto in una guerra di mafia con il clan opposto capeggiato da Marco Raduano per il controllo del traffico di droga  proveniente dalle vicine coste albanesi. Si tratterebbe del secondo atto dell’operazione che  il 21 agosto aveva portato all’arresto dei cugini Claudio e Giovanni Iannoli, di 42 e 32 anni ritenuti elementi di spicco al vertice dell’organizzazione criminale mafiosa retta appunto da Perna, ex luogotenente del boss Angelo Notarangelo, ucciso in un agguato mafioso nel gennaio 2015. Le indagini sarebbero partire proprio a seguito dell’omicidio di Gianbattista Notarangelo avvenuto nella città garganica il 6 aprile scorso.

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