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Firenze, il carabiniere della bandiera neonazista: "Una leggerezza"

Lo comunica la procura militare, “ma non c’è nulla che faccia pensare alla violazione di una norma militare, ma c’è un problema disciplinare e un grande problema culturale”

“E’ stata una leggerezza, non sapevo che fosse un simbolo dei neonazisti”. E’ la linea di difesa del giovane carabiniere del 6/o battaglione nella cui camera della Caserma Baldissera di Firenze è stata affissa la bandiera di guerra della marina del Secondo Reich. Il militare, 23 anni, originario di Roma, sostiene di non essere un neonazista e di essere un appassionato di storia, soprattutto del periodo durante il quale quel vessillo, acquistato su internet, fu usato. “Mi sono iscritto alla facoltà di storia dell’Università La Sapienza di Roma e voglio laurearmi”. “Chiedo scusa – avrebbe anche detto – se ho violato i regolamenti”.
Al Giornale Radio Rai il procuratore militare Marco De Paolis, ha detto di aver avviato un’ indagine sulla vicenda della bandiera neonazista “Probabilmente non è stato commesso nessun reato militare, ma c’è un problema disciplinare e un grande problema culturale”. E ha aggiunto: “Al momento, sulla base delle informazioni che abbiamo ricevuto, non c’è nulla che faccia pensare alla violazione di una norma penale militare. Però ho dato disposizioni affinché si verifichi se invece vi siano gli estremi per configurare un qualche reato”, ha detto De Paolis a RaiRadiouno.
Firenze, bandiera neonazista appesa nella camerata di una caserma dei carabinieri
La stanza è risutata poi occupata dal giovane militare del 6° Battaglione Carabiniere Toscana. Il vessillo esposto era quello del secondo Reich, della  Kaiserliche Marine, la Marina militare della Germania imperiale schierata tra il 1871 ed il 1919, e diventata poi simbolo di gruppi neonazisti antisemiti: la polemica è divampata sabato dopo che  Il sito di Firenze ha pubblicato un video girato all’esterno della caserma Baldissera del capoluogo toscano in cui si vede la bandiera neonazista accanto a una sciarpa della Roma e a un fotomontaggio del leader della Lega Matteo Salvini con un mitra in mano.  Nella caserma Baldissera, per i circa 300 militari del battaglione, sono riservate camere a due o quattro posti letto. E’ invece un poster di “Call of Salveenee”, parodia già nota del videogioco “Call of duty’2, l’immagine, che appare nella stessa camera, in cui è ritratto il leader della Lega Matteo Salvini che imbraccia un mitra. Nella stessa camera, in base al video pubblicato sul sito,   girato all’esterno della caserma, si vede anche una sciarpa romanista. Su tutta la vicenda relazioni sono state inviate all’autorità giudiziaria. Sono inoltre partiti accertamenti di natura disciplinare nei confronti del militare.
La caserma Baldisserra si trova sul lungarno Guglielmo Pecori Giraldi, non lontano dal centro storico di Firenze, e ospita il VI Battaglione carabinieri Toscana e gli uffici del comando regionale. Il tenente colonnello Alessandro Parisi precisa che la vicenda  “è stata immediatamente oggetto di accertamenti da parte della scala gerarchica – che ha già informato l’autorità giudiziaria militare – avviando l’esame della posizione disciplinare dell’interessato, per il grave comportamento posto in essere”.

Firenze, bandiera neonazista nella caserma dei Carabinieri

“La norma secondo la quale è reato esporre un vessillo che evochi il nazismo vale per i civili e non specificamente per i militari”, spiega ancora De Paolis, per il quale dunque il militare di Firenze potrebbe essere indagato dalla procura ordinaria ma non da quella militare. “Penso che sia più un grande problema di natura disciplinare e culturale”, dice il procuratore che aggiunge: “la questione è capire cosa significa un simbolo del genere, soprattutto per un militare, credo che ci sia da interrogarsi sulla formazione culturale dei giovani prima e dei militari poi”.
L’Anpi: un atto intollerabile
“Firenze città medaglia d’oro della Resistenza non può accettare che si espongano simboli neonazisti, tanto più in una caserma dell’Arma: condanniamo fermamente l’episodio ed auspichiamo che vengano presi quanto prima provvedimenti esemplari nei confronti della persona che si è resa protagonista di questo squallido gesto”. Lo afferma in una nota la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi. “L’esposizione del vessillo, noto come icona degli ambienti neonazisti, tanto più all’indomani dell’attacco squadrista portato avanti da un gruppo di naziskin a Como, rappresenta uno sfregio alla nostra coscienza ed alla nostra storia: guai a sottovalutare l’episodio”. “Siamo certi che l’Arma dei Carabinieri, di cui conosciamo la ferma ed assoluta dedizione democratica, saprà fare quanto prima chiarezza al proprio interno. Allo stesso tempo – conclude Di Giorgi – chiediamo a tutte le forze politiche di unirsi nello sdegno e nel fermo rigetto di qualsiasi tentativo volto a normalizzare ideologie aberranti sconfitte dalla storia cui in alcun modo va lasciato oggi nuovamente spazio”.
“Bene ha fatto il ministro Pinotti a chiedere chiarimenti sulla bandiera neonazista apparsa in una caserma dei Carabinieri a Firenze. Nulla va lasciato di intentato per scoprire gli autori di questo assurdo gesto. In troppi dimenticano il passato”. Lo afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca. “Al ritorno dei neofascisti, dei simpatizzanti del nazismo e dei negazionisti dell’Olocausto, dobbiamo rispondere nelle strade e nelle piazze, nelle scuole e nelle università, nel segno della verità della storia, dei valori dell’antifascismo e della Resistenza, della Costituzione, della legge” scrive sul suo profilo Facebook il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. Il primo cittadino pisano, che sta lavorando anche all’organizzazione di una grande manifestazione

da svolgersi a Pisa, afferma poi che al legge “Fiano, ferma in Senato, va approvata e i gruppi neonazisti e razzisti vanno sciolti. Pisa sarà alla testa di una grande iniziativa che veda insieme istituzioni, associazioni partigiane, società civile organizzata e cittadini motivati per difendere la democrazia e per fermare l’onda nera. Decideremo nei prossimi giorni per organizzare una manifestazione e per creare la mobilitazione necessaria”.

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