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Finalmente un nuovo anno, ricordando il passato

L’anno passato è stato uno dei peggiori per l’intera popolazione mondiale. Ci siamo ritrovati a combattere contro un nemico invisibile, le nostre uniche armi erano la reclusione in casa e le giuste precauzioni sanitarie.

Un anno in salita

Per quanto riguarda la lega l’anno non è iniziato nel migliore dei modi. Il 1° gennaio ci lascia un pezzo di storia dell’NBA. Dopo l’emorragia celebrale che lo aveva colpito il 12 dicembre dell’anno passato, David Stern non ce la fa. È stato il commisioner della lega per tre decenni dal 1984 al 2014, con lui abbiamo visto l’avvento dei giocatori che hanno completamente rivoluzionato la lega. È con lui dietro le quinte e le stelle a scendere in campo che questa lega è diventata quello che è oggi.

Fonte: pagina ufficiale NBA

Mamba for ever

Il 25 gennaio Lebron James supera Kobe Bryant nella classifica dei punti totali segnati All-Time, raggiungendo quota 33655.

Fonte: profilo Facebook Lebron James

Se questa storia fosse stata scritta da un regista drammatico di Hollywood non sarebbe stata credibile.

È domenica 26 gennaio. Qui in Italia è sera, è ora di cena. Stanno per giocare Napoli e Juventus, una domenica sera come le altre, almeno sembrerebbe. Dando un’occhiata ai social però si capisce che non è così. Esce una notizia che qualsiasi appassionato di basket pensa e spera sia una fake-news. Purtroppo non è così, Kobe Bryant ci ha abbandonato, insieme a sua figlia Gianna e altre sette persone. Il gruppo è in volo verso la palestra di allenamento della Mamba accademy, ma un insieme di circostanze ha voluto che l’elicottero su cui viaggiano non arriverà a destinazione. Casca sulla montagna di Calabasas, tutto il mondo è senza parole.

Fonte: pagina ufficiale NBA

La lega si ferma, i Lakers sono a pezzi, ci sarebbe il derby di Los Angeles, ma sarà la prima delle partite rimandate dell’anno.

Prima del ritorno in campo si svolge una piccola cerimonia per ricordarlo, i funerali saranno celebrati qualche giorno dopo. A chiudere quella piccola cerimonia è LeBron James, che prende il microfono. Dopo essersi preparato qualche parola su un foglio lo butta a terra, vuole parlare con il cuore per quello che è stato per lui un fratello maggiore. Promette a tutti i gialloviola che lascerà il segno, che prenderà le sue veci. Si asciuga le lacrime di dolore e va verso la sua squadra.

Il primo positivo

Sta iniziando a diffondersi nel mondo quel nemico invisibile di cui prima. Rudy Gobert viene intervistato in una press conference e per sdrammatizzare il fatto della diffusione del corona-virus alla fine di questa tocca tutto il tavolo, compresi i microfoni.

È il 12 marzo, sta per giocarsi Oklahoma contro Utah. Il centro, Gobert, risulta positivo al Covid19 due ore prima della gara. La lega si ferma tutta. Cala un sipario nero sulla lega, come è calato su tutto il mondo. Decisione inaspettata e forte, ma l’unica efficace per evitare la diffusione del virus tra i giocatori. Si salvaguarda l’intera organizzazione.

Stand-by

Durante il periodo di lock-down generale in tutto il mondo ci sono state diverse iniziative promosse dall’NBA per poter rimanere in auge in questo periodo controverso.

Per prima cosa viene reso gratuito l’accesso a “NBA League-Pass”, sarà quindi possibile vedere tutte le partite svolte fino a quel momento e quelle della stagione passata sull’applicazione ufficiale. In secondo luogo, ogni notte alle 2 sarà possibile vedere una partita storica in streaming live sul canale YouTube ufficiale della lega.

Inoltre viene organizzato un torneo sul noto simulatore del gioco NBA2K20 tra gli stessi giocatori.

Si cerca in qualsiasi modo di non lasciare i fan senza la lega più bella del mondo.

The Last Dance

Il 19 aprile esce su Netflix la prima puntata della serie “The Last Dance” in cui si parla e si approfondisce la squadra dei Chicago Bulls di Michael Jordan, in cui vengono chiamati in causa molti personaggi importanti di quell’epoca.

Fonte: pagina ufficiale NBA

Evocherà critiche, elogi e incomprensioni, ma terrà tutti gli appassionati di basket attaccati allo schermo, in attesa dell’uscita della puntata della settimana seguente. A 20 anni di distanza “His Airness” riesce ancora a fare questo effetto.

BLACK LIVES MATTER

Il 25 maggio a Minneapolis un agente di polizia in servizio immobilizza un uomo di colore mettendogli un ginocchio sul collo, impedendogli di respirare e portandolo alla morte. Quell’uomo è George Floyd, è dopo la sua dipartita tutti i giocatori NBA aiutano a far passare il messaggio che non è possibile continuare in questo modo.

La lega stessa si fa portatrice di quel messaggio, permettendo ai giocatori di mettere alle loro spalle un motto che rappresenti la pace o che comunque mandi un segnale positivo. Farà anche un’altra cosa, ma si vedrà più avanti.

Jimmy Butler, Anthony Davis e Topolino

Passano i giorni, le settimane e i mesi, ma Adam Silver, grande allievo di David Stern, non rimane con le mani in mano. Sta cercando in tutti i modi di far ripartire l’organizzazione, come stanno facendo in tutto il mondo, ma in maniera migliore, come dovuto in NBA.

Si inizia a parlare di una bolla, ci sono due destinazioni. Una è Las Vegas, dove di solito si gioca la Summer-League. La seconda opzione sembra quantomeno particolare, data l’amicizia che lega il Commissioner NBA con il direttore del parco di Orlando si pensa a spostare l’intera NBA a DisneyWorld.

E così sarà, ci saranno regole ligissime, ma il numero dei postivi sarà bassissimo. Per sostenere l’iniziativa di prima verrà impresso il motto “Black Lives Matter” all’interno del campo dove si giocherà.

Fonte: pagina ufficiale NBA

Per mantenere attivi i fan vengono installati dei maxi schermi su cui gli stessi potranno apparire tramite un’applicazione mentre stanno vedendo la partita, entrando anche loro in “smart-working”.

La stagione si chiuderà a metà ottobre e saranno proprio i Lakers a laurearsi campioni, contro i Miami Heat di Jimmy Butler, rendendo onore alla promessa che aveva fatto James molti mesi prima.

Fonte: pagina ufficiale NBA

La fine dell’anno

Dopo la chiusura della bolla e il ritorno a casa di tutti i giocatori si è svolto un mese dopo il Draft-NBA, che ha aggiunto al roster dei Warriors un italiano, Nico Mannion.

In seguito a una piccola pre-season, il 23 dicembre 2020 è iniziata la nuova stagione, che tra le altre cose ha visto il ritorno in campo di Stephen Curry e Kevin Durant.

Fonte: pagina ufficiale NBA
Fonte: pagina ufficiale NBA

È stato forse l’anno peggiore per il genere umano, ma ci ha dimostrato quanto questo sport e questa lega tengano ai loro fan, mettendoli al centro della riapertura e cercando di coinvolgerli il più possibile nei momenti di chiusura. Grazie NBA, grazie ad Adam Silver, sperando in un futuro migliore.

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