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Farmaci, Amazon si sta preparando a entrare nel business delle vendite

Farmaci, Amazon si sta preparando a entrare nel business delle vendite

Roma, 18 maggio – Amazon starebbe per dare l’assalto al ricco mercato dei farmaci, uno dei pochi settori economici “anti-ciclico” e di dimensioni davvero globali. A rivelarlo è l’emittente CNBC, in un servizio rilasciato ieri e segnalato oggi anche da farmaciavirtuale.it, riferendo che il gigante delle vendite on line avrebbe già organizzato nel suo quartier generale di Seattle almeno un meeting per analizzare se e in che modo entrare in un mercato che, rispetto a quelli dei beni di consumo, prevede molti vincoli ed ostacoli in ragione delle sue specificità e criticità.
L’anticipazione della televisione americana, che fa riferimento a due fonti anonime, riferisce la seria intenzione di Amazon di “aggredire” il settore, anche se la questione è ancora allo studio e servirà tempo per valutarne ogni risvolto, considerata anche la complessità del comparto.
Sembra però che il colosso mondiale dell’e-commerce abbia già deciso di  lanciare la sfida e stia già provvedendo a costituire un team dedicato (coordinato da un manager già assunto all’uopo) per elaborare le strategie più adeguate per sbarcare sul mercato dei medicinali.
Quello della salute, peraltro, è un mercato con il quale Amazon ha già dimestichezza, sia pure in altri comparti: negli Usa, ad esempio, ha recentemente avviato la vendita di strumentazioni e macchinari sanitari e in Giappone (come riferisce un articolo del Japan Times del 19 aprile scorso) ha già cominciato a estendere il servizio “Prime Now” anche a medicinali e cosmetici, che sul sito giapponese di Amazon sono  prodotti inseriti nella categoria “Farmaceutici”,  con vendite “effettuate previa approvazione di un farmacista“.
Soprattutto quest’ultimo sembra essere un indizio particolarmente probante, alla luce del fatto che Amazon ricorre spesso alla strategia di testare i suoi nuovi business in un singolo Paese, per valutarne potenzialità ed eventuali criticità prima di estenderli a livello planetario. Ma l’indizio più probante di tutti è quello già anticipato in premessa: il mercato del farmaco, con i suoi 4 miliardi  su scala globale, è uno dei più ricchi al mondo e presenta prospettive sempre migliori, atteso che l’outlook di Evaluate Pharma (una delle più autorevoli società di ricerche su questo mercato a livello mondiale) prevede che nel 2020 le vendite mondiali di medicine toccheranno per la prima volta la fatidica soglia dei mille miliardi di dollari, ovvero circa 200 in più del mercato attuale. Difficile che un colosso come Amazon, che peraltro si segnala per l’efficienza e l’efficacia dei suoi servizi di logistica, non faccia un serio tentativo per aggiudicarsi una fetta il più possibile consistente della torta. C’è chi – come Stephen Buck, cofondatore di Stephen Buck, co-fondatore di GoodRx, servizio che promette ai consumatori di risparmiare somme consistenti nell’acquisto di farmaci da prescrizione, ha già stimato che per il colosso statunitense il mercato dei farmaci possa rappresentare un’opportunità quantificabile in una somma compresa tra i 25 a i 50 miliardi di dollari, pur senza nascondere le difficoltà e le insidie di un mercato  regolamentato. Difficoltà e insidie delle quali, peraltro, Amazon ha già conoscenza diretta: alla fine degli anni ’90 lanciò infatti Drugstore.com, primo tentativo di assicurarsi un “pezzo” di business farmaceutico, per poi cederlo a Walgreens (che alla fine lo chiuse).Ma che possa riprovarci è da mettere in conto, anche se resta da vedere come: gli scenari ipotizzabili sono molti, e nessuno è fantascientifico, a partire da quello di una “saldatura” di interessi tra Amazon e i player già presenti sul mercato. Con in prima fila, magari, quelli che dispongono (o disporranno) di una rilevante massa critica in termini di disponibilità finanziarie e di presenza sul retail farmaceutico.
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