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Fabrizio Corona esulta durante la lettura della sentenza: “ma per i giudici resta un sorvegliato”

Dimezzata la condanna da 12 a 6 mesi. Lui non trattiene la gioia e sbatte il pugno sul banco degli imputati

Dedico questa vittoria a mio figlio». Non trattiene la gioia e sbatte il pugno sul banco degli imputati prima che i giudici finiscano di leggere il verdetto, Fabrizio Corona che oggi pomeriggio si è visto dimezzare a sei mesi di carcere dalla Corte d’Appello di Milano la condanna per un illecito tributario nel processo di secondo grado sugli ormai famosi 2,6 milioni di euro in contanti, ritrovati in parte in un controsoffitto, in parte in due cassette di sicurezza austriache. Abbracci e baci al figlio 16enne (portato a Palazzo di Giustizia a favore di telecamere) e al suo storico avvocato Ivano Chiesa, che ha commentato «abbiamo stravinto».

ANSA

Gridolini di gioia anche dai suoi numerosi collaboratori e dalla platea di fan accorsi a sostenere dell’ex re dei paparazzi. «Quando è scattata l’indagine mi avete subito dato del criminale e del mafioso – ha aggiunto Corona rivolgendosi ai giornalisti– oggi mi danno solo 6 mesi e mi restituiscono tutto quello che mi avevano sequestrato».

La Procura generale – con il sostituto pg Maria Pia Gualtieri – aveva chiesto 2 anni e 9 mesi. Già in primo grado l’ex agente fotografico aveva vinto il processo perché, dopo il nuovo arresto dell’ottobre 2016, i giudici avevano annullato l’ordinanza cautelare e l’avevano condannato a un solo anno per un reato tributario, estraneo alla vicenda dei contanti. La Corte d’Appello di Milano ha oggi quindi dimezzato questa condanna – da 12 a 6 mesi – e ha confermato invece l’assoluzione per le accuse principali di intestazione fittizia dei beni e di violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione.

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