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“Ex Scuola media Alessandro Volta di Matera è in vendita”, la nota dei consiglieri comunali d’opposizione


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L“ ex Scuola media Alessandro Volta  è in vendita. Un ipotesi inaccettabile, deve essere la naturale estensione del museo Ridola,  dichiarano i  consiglieri di opposizione” comunali materani Pasquale Doria, Marina Susi, Cinzia Scarciolla, Milena Tosti, Francesco Lisurici, Adriana Violetto, Nicola Casino, Angelo Lapolla, Rocco Sassone, Mario Morelli e Augusto Toto. 

Di seguito la nota integrale:

Una struttura alberghiera? In passato se ne parlò. Anche in Consiglio comunale. Luogo in cui è stato confermato il suo inserimento nel piano delle vendite del patrimonio pubblico. Stiamo parlando della ex scuola media Alessandro Volta, in via Lucana. Figura in un elenco che persegue genericamente l’intento di alienare i beni  del Comune: questa è la volontà politica finora espressa dalla maggioranza. Insomma, gli occhi sono già puntati su questo immobile. Ma nel caso specifico, data prevista 2023, va considerata una serie di opzioni già avanzate in passato, per la verità, su un ex contenitore didattico che fin dal duemila, 22 anni, è in attesa di giudizio. Sono quelle che verranno discusse tra l’architetto Annamaria Mauro, esperta nella gestione di progetti complessi, alla guida dei Musei materani archeologico e di arte medievale, moderna e contemporanea, con il sindaco di Matera, Domenico Bennardi.

L’incontro, che si terrà lunedì, è stato propiziato a valle di un’iniziativa promossa dai consiglieri di opposizione che hanno ricordato già a più riprese la storicità di una scuola, nata nell’ormai lontano 1895. Con funzioni diverse da quelle svolte prima della sua soppressione e conseguente accorpamento alle scuole medie Francesco Torraca e Nicola Festa. Fino al 1964 ha ospitato gli ultimi allievi delle Scuole delle arti e dei mestieri, nota anche come Scuola tecnica professionale di avviamento. Avviamento al lavoro, si capisce.

Prima di parlare di vendita – era il 1987 – si fece avanti la direzione dell’Inail, che aveva in animo di ristrutturare la sua sede ubicata non lontano, in via Lucana. Lo avrebbe fatto con calma trasferendo le attività nella ex scuola che, a sua volta, sarebbe stata prima ristrutturata. Non se ne fece più niente per mancanza di fondi. Ma l’ipotesi dell’Inail lascia intendere ancora oggi che la ristrutturazione dell’immobile è del tutto possibile. Del resto, non manca un indirizzo politico di altro avviso, come il seguente, secondo cui si tratta di un bene non trasferibile senza una serie di vincoli, a partire dal suo riuso, che rimane in chiave pubblica.

Non è un caso se la palestra è entrata a far parte delle attività del confinante Museo archeologico Domenico Ridola. La memoria va indietro ancora nel tempo, alla programmazione di un polo archeologico cittadino che avrebbe dovuto realizzare una nuova ala espositiva del Museo Ridola. Di più, immaginando un passaggio direttamente dal parcheggio di via Lucana al museo – venne realizzato anche un apposito ingresso che si affaccia nel chiostro dell’ex convento di Santa Chiara. Una sorta di camminamento che avrebbe dovuto proseguire, fino ad arrivare all’area espositiva di Palazzo Lanfranchi. Si pensò, quindi, a destinare le aule della ex scuola a una naturale estensione delle attività espositive, ovvero all’ampliamento del museo. Un progetto di cui, in realtà, sembra esseri perso completamente ogni memoria, rimasto insieme a tanti altri nello sterminato libro dei sogni della città.

Ad ogni modo, l’ex scuola media Alessandro Volta svolge un ruolo di testimonianza. Ove non fosse chiaro, si tratta di un ulteriore contenitore vuoto in «cerca di autore». Una scatola ora muta, ma non inutile. Bastano solamente poche considerazioni per convenire che la sua è una ubicazione ormai unica nel panorama degli immobili disponibili nel centro storico. Una posizione strategica a ridosso di un’asse portante, via Lucana, che in città può essere raggiunto con qualsiasi mezzo, non escluso l’attraversamento dell’isola pedonale di via Ridola, come era stato previsto oltre tre decenni fa con l’ausilio di un nome altisonante dell’architettura italiana. Si tratta di Mario Manieri Elia, incaricato dalle Soprintendenze della Basilicata a coordinare i progettisti impegnati nell’intervento «Fio 1985 Matera Cultura» per la sistemazione di Piazza Ridola.

L’ingresso all’area museale, adesso, potrebbe avvenire anche recuperando la facciata e il portone principale della ex scuola. Parlarne oggi è giusto nell’ottica di quella opportunità legata al drenaggio di risorse pubbliche ancora disponibili, magari con un’idea vincente prima di arrivare alla naturale scadenza per la vendita sul mercato dell’immobile. Inutile aggiungere altre parole, specialmente se si considera quanto è importante il periodo delle civiltà preclassiche che ha scritto il capitolo più lungo delle vicende  succedutesi sul territorio materano. Una riappropriazione di un tempo perduto e vastissimo che solo poche realtà del bacino mediterraneo possono testimoniare.

Queste le notizie sommarie sullo stato dell’arte che vorremmo segnalare all’attenzione della comunità e di chi deve decidere, finalizzando ogni azione ad arricchire la capacità attrattiva di Matera, depositaria di un bene patrimonio dell’Unesco.

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