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Ex Ilva, le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm insoddisfatte della gestione dell’attuale situazione


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Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm sulla vertenza dell’ex Ilva di Taranto si dicono insoddisfatte della gestione dell’attuale situazione, dopo il vertice delle scorse ore al mise con i ministri Giorgetti, Orlando e Carfagna. “L’incontro non ha fornito nessuna risposta sia per le questioni inerenti le prospettive industriali ed occupazionali sia per la gestione ordinaria del gruppo siderurgico e del suo importantissimo e strategico sistema di appalti”, affermano i sindacati, soprattutto per quanto concerne il nuovo piano industriale di ArcelorMittal. 

“Contestiamo l’assenza di un piano di manutenzioni degli impianti per la sicurezza dei lavoratori, l’assenza della presentazione del piano ambientale e di certezza degli investimenti, una gestione inappropriata della cassa integrazione senza la condivisione delle modalità e dei numeri”.

Il presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti riferisce di aver appreso che il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha comunicato ad Acciaierie d’Italia una diffida dopo che Arpa Puglia ha rilevato il mancato controllo mensile della diossina del camino E-312 da parte del Gestore”. La vicenda del “campionamento continuo – aggiunge l’ambientalista – deve spingerci a chiedere che per l’Ilva di Taranto valgano i limiti di legge previsti per gli inceneritori e che il campionamento continuo sia lo strumento di verifica costante e puntuale per evitare sforamenti”.

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