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Elezioni, M5s – Lega: l’alleanza avrà il 90% dei seggi

Elezioni, M5s - Lega: le proiezioni
Elezioni, M5s – Lega: le proiezioni

Secondo l’Istituto Cattaneo l’ipotetica alleanza Salvini – Di Maio alle prossime elezioni conquisterebbe il 90% dei seggi uninominali “sarà cappotto”.

Si tornerà al voto. Lo scenario che attende l’elettorato italiano è inevitabile. Insufficiente il valzer delle consultazioni e le conseguenti nomine temporanee (e con riserva) concesse dal Presidente della Repubblica per formare l’esecutivo. Mentre il bailamme costituzionalista (e non) si concentra attorno al fazionismo interno alla questione dell’impeachment, lo studio di un istituto bolognese rivela le proiezioni di un’ipotetica coalizione grillino-leghista alle prossime elezioni.
“Se si dovesse presentare alle prossime elezioni una presunta alleanza tra Lega e Movimento 5 Stelle, allora Salvini e Di Maio conquisterebbero il 90% dei seggi uninominali” è questo l’assunto che propone l’istituto Carlo Cattaneo all’interno del suo studio sulla simulazione del prossimo esito elettorale. La ricerca condotta dalla fondazione di ricerca analizza la proiezione del futuro suffragio sulla base di alcune costanti: l’analogo comportamento dell’elettorato alle urne, l’ipotesi della nascita concreta di uno schieramento gialloverde e la tendenza immutata nell’esprimere una preferenza in linea con quella riscontrata dai seggi il 4 marzo.
Secondo quanto rilevato infatti, se il leader del carroccio dovesse uscire dal gruppo di centrodestra per convolare a nozze in una coalizione con i pentastellati allora la somma dei voti della quota proporzionalee uninominale permetterebbe ai due partiti di conquistare circa due terzi del parlamento, legge elettorale permettendo (Rosatellum conditio sine qua non si potrebbe verificare il cappotto ai seggi).

I dati

La nuova coalizione legastellata conquisterebbe secondo la simulazione il 94,4% dei seggi alla Camera (219 su 232) e l’89,7% dei collegi al Senato (circa 104 su 116). Considerando il proporzionale, M5s e Lega avrebbero dalla loro 435 deputati e 209 senatori (dopo il 4 marzo ne avevano espressi rispettivamente 343 e 167) raggiungendo percentuali del 68,8% dei delegati a Montecitorio e del 67,7% nel consiglio diPalazzo Madama.
Il rapporto della fondazione Cattaneo potrebbe addirittura aver sottostimato i numeri della previsione.
Si evidenzia come la firma congiunta al contratto per il governo del cambiamento, operata dalle due fazioni, costituisca elemento fondante della fiducia elettorale crescente dei cittadini verso i gialloverdi. Questa tendenza potrebbe essere stata rafforzata ulteriormente dalla vicenda ministeriale del nodo Savona – Mattarella e dalla captatio benevolentiae di Luigi Di Maio a proposito della mobilitazione parlamentare e della messa in atto dell’articolo 90 della Costituzione.

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