EXITO STYLE

Egitto, attacco a moschea sufi: almeno 235 morti e oltre cento feriti

IL CAIRO – È di almeno 235 morti e oltre cento feriti il bilancio dell’attacco terroristico di stamattina contro la moschea egiziana di Bir al-Abed, a ovest della città di Arish, nella regione del Nord Sinai. Lo conferma un comunicato della Procura generale egiziana.

I terroristi avrebbero collocato ordigni artigianali intorno al luogo di culto, facendoli esplodere all’uscita dei fedeli, dopo la preghiera del venerdì, giorno sacro per i musulmani. Gli attentatori avrebbero poi sparato sulle persone in fuga e sulle ambulanze giunte sul posto per soccorrere le vittime, almeno secondo quanto ha detto al canale Extra News il responsabile dei soccorsi Ahmad al-Ansari.
Il commando non è ancora stato identificato, ma i sospetti delle autorità ricadono su gruppi islamisti attivi nella regione. La moschea è per lo più frequentata da sufi, fedeli che praticano il sufismo, una corrente mistica dell’islamismo.
LEGGI – SINAI: IL NUOVO AFGHANISTAN ALLE PORTE D’EUROPA
La moschea colpita “è frequentata dalla tribù Sawarka, la maggiore del nord del Sinai e, in generale, conosciuta per la sua collaborazione con l’esercito e le forze dell’ordine” nella lotta contro l’Isis, ha spiegato una fonte locale all’Ansa.
· LUTTO NAZIONALE
Al momento non c’è stata nessuna rivendicazione. Il presidente egiziano al-Sisi ha convocato una riunione d’emergenza con i responsabili della sicurezza e in tutto il Paese sono stati dichiarati tre giorni di lutto.
La prima condanna dell’attacco è arrivata da Al-Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell’islam sunnita, basato al Cairo, tramite le parole del suo Grande Imam Ahmed al-Tayeb, riportate dall’agenzia Mena.
· IL SOSTEGNO ITALIANO
Anche dall’Italia arrivano parole di condanna. “Orrore per la strage terroristica nella moschea del sinai. I nostri pensieri vanno alle vittime, la nostra solidarietà alle famiglie colpite e all’Egitto”, ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un messaggio inviato all’omologo egiziano Abd Al-Fattah Khalil Al-Sisi, ha fatto sapere che “nella comune lotta contro il terrorismo e l’estremismo religioso -nemici esiziali della libera espressione del culto- l’Egitto potrà contare sempre sul determinato sostegno dell’Italia”.

POST A COMMENT