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Di Maio: "Impeachment non più sul tavolo". E si riapre l'ipotesi di un governo Lega-M5s

Di Maio: "Impeachment non più sul tavolo". E si riapre l'ipotesi di un governo Lega-M5s
Il leader politico del M5s Luigi Di Maio. Sullo sfondo Sergio Mattarella (agf)
Il leader M5s cambia strategia: “Pronti a collaborare con Mattarella”. Salvini: “Diamo il via al Parlamento per cambiare le pensioni e abolire i vitalizi”. Meloni: “Fratelli D’Italia pronta a rafforzare alleanza tra Lega e 5Stelle”
ROMA – La trattativa è ripartita. Lega e M5s potrebbero riprovarci: dar vita al loro “governo del cambiamento”. Nonostante le schermaglie. “Prendo atto che Matteo Salvini ‘cuor di leone’ non vuole fare l’impeachment e lì ci vuole la maggioranza”, dice Luigi Di Maio durante un comizio a Napoli. Che però riapre subito la porta: “Se abbiamo sbagliato qualcosa lo diciamo: ma una maggioranza c’è in Parlamento fatelo partire quel governo ma basta mezzucci. Perchè di governi tecnici, istituzionali, non ne vogliamo. Perchè quelli traseno e sicc e si mettono e chiatte (“nascono senza pretese poi si allargano”, ndr) come diciamo noi. La maggioranza in Parlamento c’è”. “La maggioranza c’è – ribadisce ancora – se si vuole risolvere questa crisi e rassicurare i mercati si faccia partire un governo che ha già un programma chiaro”. E riprende corpo l’ipotesi di un esecutivo Lega-M5s. Salvini chiede di far partire il Parlamento per cambiare le pensioni e abolire i vitalizi.

Governo, Di Maio: “Pronti a collaborare col Colle per risolvere crisi, impeachment non sul tavolo”

Quindi, Di Maio cambia strategia anche sul Colle, dopo gli attacchi e la richiesta di impeachment (iniziativa che il leader del Carroccio si è rifiutato di seguire). “Il problema non è neanche il Quirinale – afferma – sbaglia obiettivo chi lo dice. Dobbiamo decidere invece se i governi italiani li devono decidere i cittadini che votano o le agenzie di rating e la Germania”. E a proposito di un eventuale governo Cottarelli, taglia corto: “Cottarelli è andato al Quirinale di nuovo e se ne è tornato, non c’è stato un solo gruppo parlamentare che ha detto che lo sostiene, perché tutti sanno che se fanno partire un altro governo tecnico non prendono zero, ma meno dieci, meno venti”

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