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Davide Buccheri: Sos Liquidità: albergatori, aziende edili e della moda in cerca di risposte

Il Sole 24 Ore in questo momento di emergenza per le imprese apre una casella di posta elettronica dedicata al mondo produttivo per consentire di segnalare direttamente ogni criticità, tempi lunghi di gestione delle pratiche e ostacoli che si frappongono tra le imprese e i fondi costituiti dal «Decreto liquidità». Un dato è certo, il Decreto Liquidità è uno strumento che può essere utile a sostenere e fare ripartire le aziende ma solo se i fondi arriveranno in tempi rapidi alle imprese. Il quotidiano con le sue inchieste e servizi darà voce alle vostre segnalazioni. L’indirizzo di posta elettronica a cui inviarle è: sosliquidità@ilsole24ore.com

Penalizzati per avere investito
Buongiorno, la nostra azienda alla fine dell’anno 2019 ha effettuato un importante investimento per avere acquistato l’attività della struttura alberghiera “Hotel Erbaluce” in Caluso (To). L’inizio della gestione è iniziata nel mese di Novembre 2019 assumendo 12 persone e, ovviamente, avevamo previsto di chiudere il primo anno dell’esercizio 2020 con una perdita dovuta alle spese d’investimento e di avviamento dell’impresa, ma con la chiusura dal 1 marzo dell’attività ci ha recato perdite per oltre 100.000 euro di prenotazioni cancellate (inclusi banchetti/eventi). Pertanto molto probabilmente ci vedremo costretti a chiudere l’attività con delle perdite ingenti e la perdita del posto di lavoro per 12 dipendenti, perchè per la ns. società non ci sarà nemmeno la possibilità di accedere al prestito di € 25.000,00, non avendo nessun tipo di fatturato da mostrare al sistema bancario.
Silvio Sardi

Il calo dei ricavi inizia ora
Buongiorno, sono socio di una microimpresa attiva nel comparto moda: modelleria, prototipia e produzione di abbigliamento di alta gamma. Abbiamo chiuso il primo trimestre in linea con quello dell’anno precedente, mentre ad aprile abbiamo avuto un sensibile incremento di fatturato grazie alla temporanea riconversione della nostra attività nella produzione di camici ospedalieri, organizzando una mini-filiera anche con laboratori esterni. Sull’altro piatto della bilancia dobbiamo però mettere l’annuncio da parte dei nostri clienti di annullamenti di ordinativi che hanno ricevuto e stanno ricevendo e la conseguente totale mancanza di una programmazione della produzione per i prossimi mesi, con fattturati impossibili da prevedere. La nostra azienda nel 2019 ha fatturato poco meno di 500.000 euro, saremmo comunque interessati a chiedere il finanziamento minimo di 25.000 euro previsto dal decreto liquidità, principalmente a scopo precauzionale, ma anche per fronteggiare un ampliamento che avremmo in mente qualora il lavoro ripartisse in maniera importante: nel suo piccolo la nostra azienda, partita da zero nel 2017, sta crescendo e sta attivando nuovi contatti nella ssperanza di poter continuare a crescere come da programmi ante-covid.

La domanda è semplice, abbiamo diritto ad accedere al finanziamento? Se dichiariamo che siamo stati danneggiati dal covid come previsto dal modulo per la richiesta diffuso nei giorni scorsi, rischiamo di dichiarare il falso dato che non abbiamo avuto fino ad ora contrazioni di fatturato, oppure dichiariamo il vero dato che rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso non abbiamo ordini da evadere per la nostra attività caratteristica e la produzione dei camici si concluderà con questo mese di aprile?
Paolo Pernici

Due banche, zero risposte
Buongiorno sono un imprenditore nel settore abbigliamento e più precisamente ho 30 punti vendita in quasi tutte le regioni del centro-nord! Lavoro con un istituto di credito con tutte e quattro le società e con un’altra banca con una società che ha iniziato nel mese di novembre.

Nei mesi di Marzo e Aprile ho perso fatturato per circa 800.000 euro e fatto acquisti nei mesi di gennaio -febbraio per circa 200.000 euro. Si consideri che il gruppo fattura circa 5.500.000 euro. Ad oggi 17.04.2020 entrambi gli istituti di credito non mi hanno saputo dare notizie sui finanziamenti previsti comunicandomi che non hanno ancora ricevuto istruzioni operative! Si tenga presente che ho 60 dipendenti che non hanno ancora avuto neanche i soldi della CIG! Che faccio?
Mario Loglio

I tributi non si fermano
Mi chiamo Fabio Aradori e sono un piccolo imprenditore della provincia di Brescia. Negli anni bui della crisi abbiamo rateizzato come prevede la legge dei tributi senza che questi diventassero debiti iscritti a ruolo ma solo regolarizzando la posizione pagando una sanzione del 10% oltre agli interessi per la rateizzazione. Come mai il governo non ci consente in questo momento di forte crisi di liquidità avendoci chiuse le attività di sospendere almeno fino a settembre il pagamento di questi avvisi, traslando il piano di qualche mese. Ci chiudono l’attività per decreto impedendoci di lavorare ma i tributi non si fermano. Mi pare che ci sia un evidente distonia in questo atteggiamento tenuto dai nostri governanti Arch.
Fabio Aradori

Se va bene saremo pieni di debiti
Sono un Imprenditore edile, alla terza generazione (mio nonno intraprese l’attività ad inizio anni ’60). In 60 anni di attività non abbiamo mai mandato indietro un effetto e abbiamo sempre pagato i nostri fornitori e le tasse. Dopo la stangata della crisi del 2007 abbiamo cercato di riprenderci mutando pelle e abbracciando il settore delle ristrutturazioni grazie ai bonus fiscali. Da inizio marzo tutti i nostri cantieri sono chiusi per ordine delle DD.LL. a seguito del Decreti del Governo e buona parte dei nostri Clienti hanno sospeso i pagamenti e le nuove commesse sono a rischio. Stiamo seguendo con grande attenzione le misure sulla liquidità per le aziende ma le banche non sono ancora pronte, alcune devono ancora decidere se aderire alle misure ed al fondo di garanzia, altre hanno risposto che non sono disponibili ad erogare nuova finanza benché garantita ed altre ancora attendono le disposizioni operative.

Qualora dovesse andare bene, l’effetto sarà che l’azienda si troverà ancora più indebitata di prima per aver comunque assunto un debito a causa di eventi che nulla hanno a che fare con la competenza e la diligenza dell’Imprenditore. E il creditore (privilegiato) sarà lo stato (il minuscolo è volontario).
Dr. Alessandro De Rang

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