EXITO STYLE

Dalle stampanti 3D al robot umanoide: ecco i Millennials che ripensano il mondo

Globetrotter, digitalizzati, poliglotti, connessi tra loro e col mondo circostante. Sul palco dello Spazio D del Maxxi di Roma insieme a Riccardo Luna si sono avvicendate quindici storie di giovani innovatori. Perché c’è una generazione under 30 che sta provando a disegnare il futuro con la forza della condivisioneROMA – Paradossalmente la diciannovesima edizione di Repubblica Next, ovvero della maggiore età, è stata quella che ha portato sul palco più ragazzi under 18. Perché in scena è andata la Millennials Generation, quella poliedrica fascia anagrafica compresa tra i 16 e i 30 anni. E quindi di conseguenza molti teenager hanno raccontato le loro storie di futuro.
Ecco allora i giovanissimi innovatori. Che sono anche generatori di cambiamento, agevolatori di una rivoluzione che si declina grazie anche alle lenti del digitale e che fa rima con partecipazione, futuro, rete. Un po’ pionieri, un po’ globetrotter e molto altro ancora. In fondo Umberto Veronesi li apostroferebbe come rompiscatole. Degli adorabili rompiscatole under 30. Si sono avvicendati giovedì 9 giugno nello Spazio D del Maxxi di Roma, all’interno della Repubblica delle Idee. L’incontro, curato e condotto da Riccardo Luna, è stato tutto incentrato sulla generazione in grado di cambiare il mondo, nonostante le ultime ricerche, come quella del Guardian, li definiscano scoraggiati e rassegnati.

RepIdee, parlano i ragazzi: “Next, la Repubblica degli innovatori” – Integrale

E invece ecco questo giovanissimo esercito di globetrotter, digitalizzati, poliglotti, connessi tra loro e col mondo circostante, incollati a consolle di gioco di ogni sorta, spesso dipendenti da smartphone e tablet e poco dipendenti dal lavoro (anche se sono grandi lavoratori multitasking): un viaggio in una popolazione – si tratta di 11,2 milioni di individui in Italia – che ha qualcosa da raccontare anche ai più grandi e che lo sta facendo sfruttando le leve dell’innovazione. Sul palco spazio a ricercatori, makers, startupper, progettisti, sviluppatori di app e di videogiochi, musicisti, sportivi, artisti, aggregatori di nuovi spazi e nuovi modi di pensare la vita, il lavoro, la comunità.
Così con il nuovo Next, Riccardo Luna ha stilato una specialissima classifica di innovatori, declinando per l’Italia la già celebra short-list della testata statunitense Forbes con la sua ”30under30”, ovvero le giovani eccellenze che si annidano nei vari campi dell’innovazione. Una classifica tutta made in Italy. Di quell’Italia che sta ripensando il mondo, provando a disegnare il proprio futuro.
Dalla prof Erasmus agli studenti creatori di robot. La prima ospite a salire sul palco del Next – per la prima volta nella storia fruito anche in 3D grazie ad una specialissima proiezione – è stata Sofia Corradi, la professoressa che trent’anni fa inventò l’Erasmus, rivoluzionando il sistema formativo delle università in Europa e nel mondo. Perché di fatto grazie all’Erasmus sono partiti oltre tre milioni di studenti dall’Italia.

RepIdee, parlano i ragazzi: “Next, la Repubblica degli innovatori” – Integrale

A seguire poi Valeria Cagnina e Leonardo Falanga: insieme hanno creato un robot a distanza. Sul palco anche la storia di Marcello Mandaradoni: classe 1997 e nato a Vibo Valentia, all’esame di scuola superiore ha portato una tesi su una mano robotica interattiva chiamata RoboHand, formata da parti meccaniche e circuiteria di contorno. Nel talk un’altra mano robotica, firmata stavolta dall’Istituto Italiano di Tecnologia e da uno squadra di campioni: tra questi il ventiseienne Niccolò Boccardo, che lavora da due anni ad una mano protesica poliarticolata per amputati. Nell’ambito delle protesi mioelettriche è il primo dispositivo sviluppato made in Italy, basato sul concetto di tendini proprio come la mano umana.
Ragazze Millennials fuori dal comune. Al Next la storia di Chiara Russo, co-fondatrice di Codemotion, la più grande conferenza tecnica in Europa con un network internazionale di oltre 40.000 developer. Chiara ha raccontato come oggi la professione del coding, quindi la programmazione tecnica, si declini al femminile grazie ad una nuova generazione di giovani donne ingegneri. Con Lucrezia Bisignani abbiamo sentito la sfida di una ventiquattrenne globetrotter che ha un obiettivo chiaro e ambizioso: riuscire a far leggere e scrivere 250 milioni di bambini nel mondo. Lucrezia infatti è un’imprenditrice sociale: dopo aver frequentato la Singularity University alla NASA in Silicon Valley ha ideato e oggi guida Kukua, startup che sviluppa soluzioni mobile per combattere l’analfabetismo in Africa.  Dallo scrivere sul proprio smartphone ad una trilogia che è diventata un caso letterario nel mondo, facendo il giro della rete: al Next la storia di Cristina Chiperi, sedicenne social-scrittrice con la trilogia ‘My Dilemma is you’ edito da Leggereditore.
Sempre al tema dell’Africa è dedicata la sfida di Crowd4Africa, idea che nasce da alcuni studenti e genitori dell’Istituto Massimo di Roma che si sono ritrovati a scuola il sabato per costruire stampanti 3D open source. Ne hanno fatte sessanta. E da qui nasce il progetto Crowd4Africa, che si basa sul donare a due ospedali africani  sistemi che possano creare oggetti essenziali e protesi dalla plastica riciclata.
Startup (e bici) che passione! Al Next le storie di imprenditoria che corre in rete. Valerio Pagliarino, sedicenne di Nizza Monferrato che è riuscito a portare la fibra ottica anche nei paesi isolati. E tutto questo attraverso comunicazioni ottiche sulle linee AT. E poi Daniele Ratti, ventiquattrenne di Lecco: appena maggiorenne s’è inventato un software di fatturazione online adatto a persone poco esperte. Da questo bisogno è nato Fatture in Cloud, che oggi conta settantamila imprese registrate ed è leader del settore in Italia.
E ancora Guk Kim, ventottenne e già a capo di Citymapper in Italia: si tratta di una app ideale per la mobilità cittadina perché agevola gli spostamenti urbani, inserendo informazioni su tram, autobus, metropolitana e treni.
E poi Francesco Nazari Fusetti: a vent’anni fonda ScuolaZoo, una delle community studentesche più innovative, con un fatturato di 3,5 milioni di euro. Poi a ventisei anni accende CharityStars, piattaforma digitale che raccoglie fondi per le associazioni: si tratta di una non-profit che vende all’asta oggetti e incontri con personaggi famosi e aziende.
E dagli startupper giovanissimi a quelli ancora più giovani, grazie al progetto d’eccellenza Junior Achievement, in Italia presente con una rete a cui partecipano ogni anno più di 800 scuole e che ha coinvolto nel 2015 3.500 insegnanti, più di 220.000 studenti con le loro famiglie e 3.000 volontari d’azienda e una task force di 30 aziende. Un progetto di costituzione di impresa che al Next ha presentato ‘Sottosopra’,  un cassetto semimobile dotato di serratura a doppia chiave che, inserito sotto al banco, ne diventa parte integrante, fornendo allo studente uno spazio dove riporre i propri oggetti. L’idea è stata degli studenti dell’Istituto Magistrale Elena Principessa di Napoli a Rieti.
La serata è stata chiusa con un giovanissimo campione paralimpico, trionfatori sulle due ruote e nella vita. Si tratta di Andrea Pusateri, ventitreenne di Monfalcone. A tre anni e mezzo ha avuto un incidente alla stazione di Monza: la mamma per cercare di salvarlo ha perso la sua vita. Andrea ha perso lui le due gambe, e la sinistra gli è stata reimpiantata. Con la bicicletta ha conseguito vari successi nell’ambito del paraciclismo, tra cui tre partecipazioni ai mondiali, nove titoli italiani, la vittoria in Coppa del Mondo a Maniago. “La chiave per vincere è sorridere sempre: avere un approccio positivo alla cita che è comunque meravigliosa”, ha detto Andrea. Una lezione di vita. E la sua voglia di vivere ha contagiato tutta la platea e la ret

POST A COMMENT