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Crollo ponte Morandi, la rottura di uno strallo "un'ipotesi seria di lavoro"

In corso il sequestro da parte della Procura della parte di ponte soprastante, non i detriti


La rottura di uno strallo “è un’ipotesi di lavoro seria”. Così Antonio Brencich, docente dell’università di Genova e membro della commissione dei Trasporti e delle Infrastrutture che deve accertare le cause del crollo, ha risposto ai giornalisti a Genova. Brencich ha fatto un breve sopralluogo nella zona del ponte crollato ma non è voluto entrare nel merito del lavoro della commissione. “La voce che gira è che il collasso sia stato attivato dalla rottura di uno strallo ci sono testimonianze e video che vanno in questo senso”. Il docente ha invece smentito che possa essere stato un eccesso di carico a provocare il crollo del ponte Morandi: “La pioggia, i tuoni, l’eccesso di carico sono ipotesi fantasiose – ha detto – che non vanno prese neanche in considerazione”.
La speciale commissione ispettiva istituita dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ieri ha avviato un’istruttoria su Autostrade per l’Italia si riunisce oggi in Prefettura. La commissione è composta dall’architetto Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche per il Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, con funzioni di presidente, dai professori Ivo Vanzi, componente esperto del Consiglio superiore dei lavori pubblici e Antonio Brencich, professore associato dell’Università degli studi di Genova, dagli ingegneri Gianluca Ievolella, consigliere di supporto al presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Michele Franzese e Bruno Santoro, dirigenti tecnici della direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali.
Intanto è in corso ora il sequestro da parte della Procura della parte di ponte soprastante, non i detriti in basso e sono stati nominati consulenti due ingegneri di Genova e Milano, Renato Buratti e Piergiorgio Malerba, dalle ultime informazioni i dispersi da cercare sono ancora una decina.

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