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Cristiano Ronaldo: "Voglio lasciare il segno nella storia della Juventus"

La stella portoghese: ”Scegliere di venire qui è stato facile. Di solito i giocatori sentono di aver concluso la loro carriera a 33 anni, io a questa età non mi sento assolutamente così, e questo dimostra anche che sono diverso dagli altri. Champions dura ma possiamo vincerla”
TORINO – Duecento persone, Trenta tv collegate da tutto il Mondo, le prime frasi tradotte in 4 lingue, persino un casco per ricostruire in 3D il CR7Day. La sala dello Stadium intitolata a Gianni e Umberto Agnelli è satura già un’ora prima dell’apparizione del marziano. Lui, forse già stremato dalle sei ore al JMedical e le due alla Continassa per conoscere Allegri e la squadra, non sorride subito. Ma si scioglie, sotto lo sguardo di mamma Dolores mano a mano che quella calda stanza dell’Allianz Arena inizia a essergli familiare.
Perché hai scelto la Juventus?
“È stata una decisione facile. La Juventus è una delle migliori società al mondo. È una decisione che ho preso da tempo, avrei potuto giocarci già molto tempo fa. È un passo importante per la mia carriera, il miglior club italiano, un grande presidente, un grande allenatore. È stato facile”.

Cristiano Ronaldo:”Lotterò con la Juventus per vincere non solo la Champions ma tutti i trofei”

“A me piace pensare al presente. Il mio presente è chiaro, mi godo il calcio, sono ancora molto giovane e mi sono sempre piaciute le sfide, dallo Sporting, al Manchester al Madrid. È stata una carriera da sogno, vincere quello che ho vinto a livello personale e collettivo. È una bella sfida e sicuramente le cose andranno bene come è stato negli altri club”.
Il suo è stato un addio triste al Real. Continuerai con la Selecao portoghese?
“Non sono affatto triste, questo è un club grande. Di solito gli atleti della mia età vanno in altri paesi, come Qatar o Cina. Io invece sono in questo grandissimo club che ringrazio per avermi voluto. Al mio paese non darò mai le spalle, se ci sarà la possibilità di aiutare il mio paese lo farò”.

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Che messaggio manda ai madridisti?
“Come ho detto prima, è stata una storia brillante al Real, un club che mi ha aiutato in tantissime cose. Ma questa è una nuova tappa e sono molto felice, non vedo l’ora di giocare, sono molto motivato e concentrato, cercherò di dimostrare agli italiani che sono un giocatore top. Non credo di dover dimostrare nulla a nessuno, i numeri sono li e quello che ho fatto per il calcio si sa. Ma amo le sfide e non mi piace restare nella mia comfort zone. Non sono mai soddisfatto. È vero che la fortuna aiuta, ma poi bisogna cercarsela”.
Il calcio italiano è molto tattico, difficile e tattico, per questo l’hai scelta?
“Mi piacciono le sfide, come ho detto. è un campionato difficile, molto tattico ma amo provare altre cose. So che sarà difficile ma la mia carriera non ha mai avuto nulla di facile. per questo voglio lavorare perché le cose vadano bene. Sono molto fiducioso nel mio calcio e nei compagni. Mi preparerò e darò il meglio”.

Quanto conta sapere che la Juve da lei vuole la Champions?
“So che è un trofeo che tutti vogliono vincere. Il mio presidente è una possibilità che il club la raggiunga. La competizione può essere pesante, vincere la Champions è molto difficile ma io spero di poter aiutare. La Juve ci è arrivata molto vicino, ma le finali sono sempre un’incognita. Bisogna lasciar andare le cose in modo naturale e vedere cosa succederà”.
Quanto hanno inciso gli applausi dello Stadium?
“È stato un momento spettacolare, essere accolto in questo modo ti dà motivazione per iniziare bene. Li ringrazio per come mi hanno accolto, darò risposte in campo spero, ringrazio tutti quelli che erano all’aeroporto, al campo, allo stadio”.
Quando dopo Kiev ha detto che era stato bello giocare nel Madrid avevi già deciso?
“No, non avevo ancora deciso nulla, quella sera. Ma grazie a tutto il club e al presidente per aver pensato a me. La forma non è tanto importante: io sto bene fisicamente, mentalmente. per questo la forma del trasferimento mi rende orgoglioso. Io sono differente da tutti quei calciatori che a 32-33 anni pensano che la carriera sia finita. È un momento di grande emozione per me venire qui a 23 anni. Ehm, ho sbagliato, volevo dire 33 (ride)”.

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La Juve è stata l’unica squadra a cercarla?
“Sì (lo dice in italiano), la unica”.
Ha deciso quando debutterà con Allegri?
“Ho avuto modo di conoscere l’allenatore. Il debutto? Comincerò ad allenarmi il 30 è voglio debuttare in campionato per la prima partita. Già il 12 agosto (in realtà è il 19)”.
Ha firmato per 4 anni, i tifosi dello Sporting possono sperare che dopo torni per chiudere lì l carriera?
“Lo Sporting è una squadra a cui tengo molto. Ma quello che voglio è trionfare con la Juve, non sono venuto qui in ferie. Cercherò di sorprendere tutti una volta di più. Sono già pronto e sono sicuro che tutto andrà bene”.
Più facile o difficile vincere il pallone d’oro qui?
“Non è una cosa che prendo in considerazione. Pensavo di vincerne uno, ma non tre, figuriamoci cinque. Ovviamente io voglio sempre vincere e essere sempre il migliore. magari potrei vincerlo qui, perché no. Ma non mi toglie il sonno. Come era difficile vincere a Manchester, nel Real, perché non qui”.
Cosa le ha dato la Juventus?
“La Juve mi ha dato una grande opportunità. Non è mai un passo indietro, è sempre un passo avanti. La squadra può trionfare, per me è un passo avanti nella mia carriera e spero di dare risposte in campo che è la cosa che so fare meglio. Vincere trofei insieme e portare la Juve a un livello più altro”.

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Che effetto le fa essere un esempio?
“Io voglio sempre essere un esempio, dentro e fuori dal campo. Allenarmi al meglio, aiutare i giovani. Sarà un momento molto bello della mia carriera, ho firmato per 4 stagioni e spero di dare grandi gioie, la squadra mi aiuterà per conquistare trofei insieme”.
Ha sentito Ancelotti?
“No, non ci ho parlato. Ma mi è piaciuto molto il lavoro con lui. Ora io ho la mia vita e lui la sua, vogliamo vincere entrambi ma lo porterò sempre nel cuore”.

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