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Covid, varianti, vaccini: è caos. Borsa e spread sotto pressione

La crisi pandemica si aggrava, per la diffusione dei contagi di SarsCov2 e, soprattutto, per l’emergere di numerose varianti del virus – inglese, sudafricana, brasiliana e forse anche francese – che stanno alimentando dubbi sull’efficacia dei vaccini attualmente autorizzati e commercializzati.

Un altro elemento di incertezza che sta piegando le Borse mondiali e, in Italia, dove c’è una crisi politica strisciante, sta aumentando lo spread, ovvero il premio per il rischio che i nostri titoli di stato collocati sul mercato incorporano per l’instabilità politica ed economica.

L’allarme di Johnson  

La Gran Bretagna è l’osservato speciale in Europa ed il Premier Boris Johnson, appena chiuso il capitolo Brexit, sta combattendo una guerra più dura di quel che aspettava. E’ di ieri sera l’allarme sulla maggiore mortalità della variante inglese. Nel corso di una conferenza stampa a Downing Street, il Primo ministro britannico ha ammesso che la variante, scoperta poco prima di Natale, “non è solo più contagiosa del ceppo originario, ma stando agli ultimi dati e segnali elaborati dagli esperti potrebbe essere anche più mortale, fino al 30% in più”. IN effetti, in Regno Uniti i contagi si sono letteralemnte impennati e così i decessi, sino a raggiungere un picco di 1.800 vittime in 24 ore.

E non è solo la variante inglese che mette in allarme gli esperti, quella sudafricana e brasiliana preoccupano anche di più. Secondo Patrick Vallance, capo del pool di esperti scientifici a supporto del governo britannico, i vaccini attialmente commercializzati – – Pfizer-BionTech, Moderna e Astrazeneca – hanno il 50% di probabilità in meno di funzionare sulle varianti sudafricana e brasiliana.

Biden attende lo “scenario peggiore”

Anche il neo Presidente americano Joe Biden non usa mezzi termini ed avverte  che il Covid farà “più di 600 mila morti” negli Usa, dove oggi si pontano poco più di 400mila vittime dall’inizio della pandemia.

La pandemia dunque “si sta aggravando” e così la crisi economica che ne scaturisce, sostiene Biden, promettendo “non possiamo e non consentiremo che la gente diventi affamata, sia sfrattata o perda il lavoro per una colpa non sua. Agire è un obbligo morale, un imperativo economico”.

L’Europa pian piano si blinda 

La crisi sanitaria incombe anche nel resto d’Europa dove, al di là dei numeri dei contagi, si teme la proliferazione di vecchie e nuove varianti del virus, tanto da mettere in allarme gli esperti ed i governi.

Si teme in particolare lo sconfinamento della variante inglese, dal momento che il Regno Unito è alle porte d’Europa, ma anche l’emergere di nuove varianti sconosciute. Così in Francia, dove l’impennata dei contagi e dei ricoveri registrata negli ultimi giorni ha spinto il Presidente francese  Emmanuel Macron ad imporre l’obbligo di tampone per chiunque entri in Francia a partire da domenica.

L’Europa a poco a poco si sta blindando, pur non avendo preso alcuna decisione né sul capitolo del passaporto di vaccinazione europeo né sulle restrizioni ai viaggi, capitolo che sarà esaminato da Bruxelles la settimana entrante. Vari Paesi però hanno posto restrizioni ai viaggi e obblighi di tampone per chi arriva da altri Paesi, come la Francia e la Danimarca, o il Belgio che ha vietato i viaggi non essenziali ed il Portogallo che ha deciso per lo stop dei voli da e per il Regno Unito.

Ritardi vaccini e rischio inefficacia sulle varianti

Se il virus incombe, il tema vaccini desta nuove forti preoccupazioni, sia per la possibilità che possano rivelarsi inefficaci contro le numerose varianti che stanno emergendo, sia per i ritardi che le case farmaceutiche incontrano nella distribuzione delle dosi promesse.

Pfizer è nell’occhio del ciclone da alcuni giorni, a causa della consegna di un numero minore di dosi, che ha rallentanto la velocità dlela campagna di vaccinazioni. L’azienda sta lavorando per portare la produzione 2 miliardi di dosi nel 2021, 700 milioni in più di quelle previste originariamente, a seguito delle pressioni esercitate dalla UE.

Ma anche le prime consegne di AstraZeneca saranno inferiori al previsto, a causa di un problema tecnico della produzione, tanto che la UE sta già guardando altrove, verso la Russia per il vaccino Sputinik V e verso la Cina per il vaccino Sinovac.

Le borse ripiegano

La situazione sempre più critica dell’emergenza e i segnali che arrivano dall’economia hanno già prodotto effetti sui mercati finanziari, svegliatisi dalla sbornia natalizia e dal cambio della guardia alla Casa Bianca.

Le borse hanno ripiegato, chiudendo la settimana con il segno meno, fatta eccezione per Wall Street che, grazie al passaggio di testimone Biden-Trump, che fisicamente non c’è stato, è riuscita a strappare un ampio vantaggio.

Milano chiude la settimana in ribasso dell’1,3%, dopo aver incassato un -1,5% nella giornata conclusiva, con uno spread in persistente aumento a 126 punti, anche a causa dell’instabilità politica e degli avvertimenti di Moody’s.

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