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Comitato di lotta contro Acqualatina: “Dopo il danno la beffa”

Comitato di lotta contro Acqualatina: “Dopo il danno la beffa”
Oltre il danno, anche la beffa”. E’ quello che viene da pensare al Comitato spontaneo di lotta contro Acqualatina di Formia riferendosi, in particolare alla “delibera di giunta comunale n.244/2017, con la quale l’esecutivo ha proposto – a seguito della perdurante emergenza idrica – di prelevare circa 76mila euro dal fondo di riserva per finanziare la ‘realizzazione degli impianti di accumulo e pressurizzazione idrica degli edifici scolastici’ in modo da poter garantire l’inizio delle attività didattiche in condizioni igienico sanitarie adeguate ed essenziali.
Eppure ci avevano promesso che con il passaggio alla gestione privata dell’acqua avremmo avuto un netto miglioramento del servizio ed invece abbiamo fatto un balzo indietro di almeno cinquant’anni, quando cioè i nostri nonni erano costretti ad andare al pozzo per recuperare l’acqua da utilizzare per soddisfare i loro bisogni igienico-sanitari.
Ricordiamo bene le parole dei fautori della privatizzazione della preziosa risorsa: ‘Gli elevati investimenti richiesti per lo sviluppo e la manutenzione delle reti infrastrutturali, il fabbisogno finanziario che ne deriva, la crescente apertura verso l’innovazione tecnologica, finalizzata, da un lato, alla tutela ambientale e, dall’altro lato, alla soddisfazione di una domanda sempre più eterogenea e personalizzata e, non da ultimo, la necessità di perseguire condizioni di economicità della gestione, senza però gravare troppo sulla situazione economica delle persone e delle famiglie beneficiarie’.
Molti di quelli che hanno sostenuto il processo di privatizzazione dell’acqua siedono ancora in consiglio comunale. Il risultato è che non abbiamo ottenuto né l’uno e né l’altro. Infatti a fronte di investimenti previsti e mai realizzati – grazie alla complicità degli organismi di controllo – c’è stato da un lato uno scadimento del servizio e dell’altro uno aumento esponenziale delle bollette.
Ora che la frittata è fatta tocca ai comuni provvedere – con i propri mezzi finanziari – a metterci una pezza. Non è la prima volta che ciò avviene. Infatti abbiamo calcolato che il comune di Formia ha speso un paio di milioni di euro di soldi propri per la realizzazione di opere che avrebbe dovuto realizzare completamente il gestore, ma così non è stato.
Basta fare l’esempio del collettore fognario realizzato sotto al nuovo ponte pedonale realizzato presso la darsena ‘La Quercia’. L’opera dal valore 1.233.572,04 euro è stata cofinanziata da Comune di Formia e Acqualatina. E’ la conferma che la privatizzazione dell’acqua è stata una truffa ai nostri danni. Ricordiamo che tale processo aveva allora il sostegno forte dei partiti che dominavano la scena politica locale, quindi Forza Italia, Democratici di Sinistra (poi diventato Partito Democratico) e Centro Cristiano Democratico (poi diventato l’Unione dei Democratici Cristiani e di Centro).
Insomma gli stessi che nei fatti hanno sostenuto – fino all’ultimo – la gestione del servizio idrico targata Acqualatina. D’altronde a memoria non ricordiamo nessun loro intervento ufficiale che chiedesse conto dei danni arrecati dal gestore alle comunità da loro amministrate. E così sarebbe continuato ad andare avanti se non ci fosse stata la seconda crisi idrica, che ha smascherato definitivamente le omissioni colpose di Acqualatina.
Ci fa sorridere il tentativo del partito democratico di Formia – che dopo essersene fregato di come veniva gestita l’acqua nella nostra città – ha lanciato un appello al Presidente della Regione Lazio affinché sottoponga a verifica l’operato di Acqualatina S.p.A., sostenga l’aumento della quota pubblica, la riforma degli ambiti territoriali e la liquidazione della partnership privata del Gestore. D’altronde è lo stesso partito su cui si regge l’attuale maggioranza che governa la nostra città e che in assemblea dei sindaci dell’ATO4 – per tramite del suo rappresentante – ha approvato le ultime tariffe 2016-2019 e quindi un ulteriore aumento delle partite pregresse nascosto nelle carte. Secondo noi Zingaretti gli risponderà con un sonoro pernacchio”.

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