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Coinvolti i tre figli e altri sei collaboratori, con l’accusa di associazione a delinquere per reati tributari. Secondo i pm avrebbero un “ruolo apicale’   

Coinvolti i tre figli e altri sei collaboratori, con l’accusa di associazione a delinquere per reati tributari. Secondo i pm avrebbero un “ruolo apicale’

Antonio Angelucci (Ansa)
Antonio Angelucci (Ansa)

Una nuova disavventura giudiziaria si abbatte su Antonio Angelucci, ex deputato Pdl ed editore, considerato una sorta di re della sanità privata del Lazio con un impero di almeno 25 cliniche. Insieme con i tre figli Giampaolo, Alessandro ed Andrea, oltre a sei persone che collaborano nella società della famiglia di imprenditori, Angelucci, capo della Tosinvest, è coinvolto in un’inchiesta della procura di Roma che vede tutti indagati per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e all’appropriazione indebita. L’inchiesta dei pm Paolo Ielo e Mario Palazzi è partita da una serie di verifiche fiscali ed oggi gli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, coordinati da Cosimo Di Gesù, hanno perquisito le sedi delle società Roma Global Service. Per gli inquirenti una sorta di «schermo societario» utilizzato per l’acquisizione di beni di lusso destinati agli Angelucci, e la San Raffaele Spa, alla quale fanno capo le cliniche dell’imprenditore abruzzese.

Omissione delle dichiarazioni sulle imposte, fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita. Sono gli aspetti finiti nel mirino degli inquirenti. Gli accertamenti vertono in primo luogo sull’omissione di imposte dirette ed indirette, tra il 2009 ed il 2013 – si legge nel decreto di perquisizione – della Th Sa, holding del gruppo con sede in Lussemburgo, ma di fatto operante in Italia. Non solo, tra il 2007 ed il 2009 sarebbero stati indicati elementi passivi fittizi, nelle denunce dei redditi di Roma Global Service, rispettivamente per 5,6 milioni e 11 milioni di euro, mentre per quella del 2008 sarebbero state indicate fatture per operazioni inesistenti per 733 mila euro. Infine, i pm di piazzale Clodio contestano la presenza di elementi passivi fittizi nella denuncia dei redditi 2010 della San Raffaele per 6,2 milioni di euro e l’annotazione nella contabilità 2007 di fatture relative ad operazioni oggettivamente inesistenti emesse da Roma Global Service.

Per i pm Ielo e Palazzi – è detto nel decreto di perquisizione – Antonio Angelucci, già deputato del Pdl, ed i tre figli Giampaolo, Alessandro e Andrea sarebbero i «capi e gli organizzatori dell’ associazione per delinquere» finalizzata alla violazione di reati tributari ed all’appropriazione indebita. «Un sodalizio criminale – proseguono gli inquirenti – nel quale i membri della famiglia Angelucci esprimono una posizione apicale».

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