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CALCIOSCOMMESSE | LE CAMARILLE ; ELISABETTA TULLIANI

ELISABETTA TULLIANI

Gli affari di Elisabetta Tulliani con la offshore della casa di Montecarlo

I documenti della guardia di finanza svelano i legami della famiglia Tulliani con il re delle slot. E i pm scoprono che la compagna di Gianfranco Fini ha un ruolo nella società coinvolta nella compravendita della appartamento nel Principato prima di proprietà del partito

di Paolo Biondani e Giovanni Tizian

13 dicembre 2016

Gli affari di Elisabetta Tulliani con la offshore della casa di Montecarlo
Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani

La compagna di Gianfranco Fini ha avuto un ruolo nella società offshore coinvolta nella compravendita della ormai notacasa di Montecarlo . Il particolare emerge dagli atti della procura di Roma, che indaga sul re delle slot Francesco Corallo.
Quel caso dietro l’appartamento di Montecarlo
Ma torniamo al luglio 2008, quando Alleanza nazionale vende per 300 mila euro un appartamento di Montecarlo, in Boulevard Principesse Charlotte 14, che era stato donato al partito, per testamento, dalla contessa Anna Maria Colleoni, morta il 12 giugno 1999. A comprarlo è una offshore, chiamata Printemps, che nell’ottobre 2008 lo rivende per 330 mila euro a un’altra società anonima caraibica, Timara Limited. L’appartamento viene subito affittato a Giancarlo Tulliani, che è fratello di Elisabetta, la moglie di Giancarlo Fini, all’epoca dei fatti da soli tre mesi presidente della Camera.
Un affare immobiliare come tanti altri? Stando all’inchiesta dei magistrati della Capitale e dello Scico della Finanza non esattamente. La prima anomalia, già nota, è che in realtà il titolare effettivo delle due società offshore è Giancarlo Tulliani. Ora le nuove indagini, coordinate dal pm Barbara Sargenti, aggiungono un tassello, decisivo. Svelano che a pagare l’intero prezzo dell’appartamento fu una società offshore controllata da Francesco Corallo: il re delle slot, l’imprenditore che a 23 anni lasciò Catania per trasferirsi nel paradiso dei caraibi Saint Martin, isola delle Antille dove già il padre Gaetano aveva investito una fortuna.

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Il papà del re delle slot però porta con sé un peso non da poco, oltre che una condanna: «lo stretto legame con il capo mafia Benedetto “Nitto” Santapaola-legame non taciuto neppure da quest’ultimo» ricostruito dagli inquirenti attraverso i pentiti e provvedimenti giudiziari.
I guadagni della Tulliani
Ma i documenti dell’accusa rivelano ulteriori particolari su Casa Montecarlo. Per esempio il ruolo della compagna di Fini. «Va aggiunto, quanto alla riconducibilità delle società offshore alla famiglia Tulliani, anche il sicuro coinvolgimento di Elisabetta Tulliani», si legge nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere Francesco Corallo e l’ex deputato Amedeo Laboccetta .
In particolare, si legge negli atti, Elisabetta Tulliani avrebbe un ruolo proprio nella Timara, la stessa che ha acquistato la casa di Montecarlo da una prima offshore. I detective delle fiamme gialle, inoltre, hanno scovato una mail datata 7 novembre 2008, Fini era già presidente della Camera da sette mesi, in cui «venivano richieste alcune lettere di referenze per Elisabetta Tulliani, al fine di aprire conti correnti intestati alle citate società». Scrive, poi, il giudice per le indagini preliminari: «In data 31 ottobre 2008 venivano trasferiti 500 mila euro sul conto corrente intestato sempre alla Dawn properties, con sede ad Anguilla, società riconducibile a Francesco Corallo. Queste somme sono state bonificate a vantaggio di Giancarlo ed Elisabetta Tulliani, nonché delle società offshore a loro riconducibili».
Ma è dall’hard disk di Corallo che i finanzieri traggono una miniera di informazioni. Dati che ricollegano ancora una volta il re delle slot alla famigia Tulliani. «Oltre a documenti, fatture, mail che attestano i suoi rapporti con le società offshore dei Tulliani, era memorizzato copia scansita del passaporto di Elisabetta Tulliani, nonché lettere di referenza ricevute da Elisabetta Tulliani ed utilizzate per l’apertura di conti correnti esteri di Timara rese da Unicredit Banca di Roma, filiale di Roma (25.8.2008) e dallo studio legale Giuliano (15.9.2008); nei luoghi perquisiti su delega della Procura di Milano nella disponibilità di Francesco Corallo, venivano sequestrati due fax con allegati i passaporti di Giancarlo Tulliani (13.3.2008) e di Elisabetta Tulliani (19.6.2008)».
Di questi ritrovamenti ne aveva già dato notizia l’Espresso nel 2012 , raccontando i segreti contenuti nel computer del re delle slot. Ciò che allora non si sapeva, però, lo troveranno i finanzieri nella perquisizione di due anni dopo fatta nella sede Atlantis Casinò, in Saint Martin.
Gli investigatori in missione nel paradiso fiscale pescano due procure, datate gennaio 2014, rilasciate da Elisabetta Tulliani all’avvocato Carlo Guglielmo Izzo e all’Avvocato Giancarlo Mazzocchi, «affinchè i professionisti la rappresentino in tutti gli affari concernenti Timara Ltd, conferendo loro pieni poteri». Così scrive il gip: «Infine, risulta che effettivamente Timara Ltd (rappresentata da Alex James), dopo circa un anno, ha venduto l’appartamento il 15 ottobre 2015 ad un prezzo di 1,4 milioni di euro, con una notevole plusvalenza rispetto al prezzo delle due precedenti compravendite».
VINCENT
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