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Enav, la nuova parentopoli

La gestione dell’Ente nazionale di assistenza al volo inaugurata da Garbini doveva essere all’insegna della trasparenza. Ma continuano le assunzioni di figli di dirigenti, come nell’era Pugliesi. Mentre sul fronte della ‘spending review’ non è stato fatto nulla

di Martino Villosio

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Enav, la nuova parentopoli
Era il 22 novembre 2011 quando un governo Monti fresco d’insediamento nominava Massimo Garbini amministratore unico di Enav. Quattro giorni prima l’inchiesta della procura di Roma sugli appalti a Selex (Gruppo Finmeccanica) aveva portato agli arresti domiciliari il potente amministratore delegato Guido Pugliesi e travolto i vertici dell’azienda.
Sedici mesi dopo la svolta nel segno del rinnovamento e della trasparenza, l’Ente nazionale di assistenza al volo partecipato dal Ministero dell’Economia è tornato al centro della bufera. Tutta colpa di un fenomeno, quello delle assunzioni in azienda dei figli di dirigenti, che sembra unire con un unico filo la vecchia e la nuova gestione sotto il segno della continuità.
E’ di febbraio la notizia di un bando di selezione per controllori di volo che, partito due anni fa, sta portando all’assunzione del secondogenito ventiquattrenne di Massimo Garbini, Andrea. Mentre Simone, il figlio maggiore dell’ex direttore generale diventato amministratore unico, fa quel lavoro da anni. Con lo stesso bando (30 i giovani selezionati su circa 6000 domande) stanno entrano, dopo aver frequentato per un anno l’Academy di Forlì, i figli di altri quattro importanti dirigenti, la cognata del direttore della stessa Academy e due compagni di scuola di Andrea Garbini. Mentre il figlio del direttore generale di Enav, Massimo Bellizzi, lavora in azienda già dal 2011.
Una sfilza di cognomi combacianti, di fronte alla quale il numero uno dell’Ente non ha voluto replicare né rilasciare commenti.
Il sito de “l’Espresso”, spulciando nell’organico di Enav, ha trovato però un’altra corposa lista di figli di dirigenti assunti nel corso dell’era Pugliesi, con Garbini direttore generale.
“Quando un manager andava in pensione o c’era la volontà di sostituirlo, la prassi in aggiunta alla buonuscita era quella di assumergli il figlio”, è la voce che scivola fuori dai corridoi del palazzo di via Salaria.
Mattia Vecchio Domanti, per esempio, lavora al Servizio di Radiomisure presso l’aeroporto di Ciampino. E’ stato assunto poco dopo l’addio del padre, ex manager responsabile dell’area amministrativa che nel novembre 2011 ricevette insieme ad altri dirigenti un avviso di garanzia per corruzione nell’inchiesta sugli appalti Selex. Nello stesso periodo il congedo del dirigente di Radiomisure Giulio Inguscio, in rapporti burrascosi con Garbini, è stato rapidamente seguito dall’assunzione in amministrazione della figlia.
Il meccanismo si è riprodotto in molte altre occasioni: per esempio con l’uscita di scena dell’ex direttore del centro Enav di Catania Salvatore Chisari, che ha avuto come contraltare l’ingresso in azienda del figlio. E via assumendo, con dirigenti che – una volta in pensione – hanno lasciato in azienda anche più di un figlio.
L’Enav si difende e afferma che le procedure di selezione del personale, in particolare quelle per i controllori di volo, sono pubblicate sul sito “in conformità alla normativa nazionale e internazionale di riferimento”.
Tra le assunzioni che negli anni hanno sollevato perplessità però non ci sono solo quelle dei “figli di”. Si scopre per esempio che da tempo – assunto a chiamata diretta – lavora in Enav Germano Andrini. Da sempre militante nella galassia dell’estrema destra, fu condannato in secondo grado per lesioni aggravate con il gemello Stefano per il pestaggio di due giovani nel 1989. Proprio Stefano, nel 2010, fu travolto dalle polemiche insieme al sindaco Alemanno per la sua nomina alla guida di AMA Servizi ambientali. Germano invece, ora in amministrazione a livello “quadro”, in passato ha fatto anche il tecnico di volo retribuito con relative indennità. Un altro fratello, quello del segretario nazionale dell’UGL Trasporto Aereo Francesco Rocco Alfonsi, è stato invece assunto come magazziniere.
Mentre a guidare gli aeromobili della flotta Enav ci sono sei piloti messi in esubero da Alitalia e assunti con un bando nel 2010, quando il presidente era l’ex pilota di linea ed ex deputato AN Luigi Martini. Il requisito indispensabile per poter accedere alla selezione? Essere in cassintegrazione.
Scelte che appartengono alla gestione passata rispetto alla quale tutto doveva cambiare. Invece, nel corso dell’ultimo anno e mezzo, sarebbe stato fatto poco anche sul fronte della “spending review” e dei tagli alle inefficienze: i dirigenti, da 70 che erano al 31 dicembre 2011, sono calati di poche unità e soltanto nel settore comunicazione sono in quattro; mentre la manutenzione dei quattro aerei Piaggio P180 utilizzati dal Servizio di Radiomisure, nonostante la presenza di tecnici certificati e maestranze esperte all’interno dell’organico, risulta affidata alla stessa Piaggio al costo di 1200 euro per ogni ora di volo.
E mentre in procura continuano ad arrivare esposti anonimi che invitano i magistrati a fare pulizia, non si placano le polemiche per la recente infornata di nuovi controllori, ragazzi che arriveranno a guadagnare con il tempo uno stipendio da 5.000 euro al mese. Una vicenda sulla quale anche il direttore generale del Ministero dell’Economia Franco Parlato, titolare dei poteri di controllo su Enav, era stato informato da una prima lettera anonima. “Ponete fine a questo schifo o ricorreremo alla procura”, c’era scritto. Nessuna risposta da via XX settembre alla nostra domanda se siano stati o meno avviati accertamenti.

Enav, la nuova parentopoli

La gestione dell’Ente nazionale di assistenza al volo inaugurata da Garbini doveva essere all’insegna della trasparenza. Ma continuano le assunzioni di figli di dirigenti, come nell’era Pugliesi. Mentre sul fronte della ‘spending review’ non è stato fatto nulla

di Martino Villosio

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Enav, la nuova parentopoli
Era il 22 novembre 2011 quando un governo Monti fresco d’insediamento nominava Massimo Garbini amministratore unico di Enav. Quattro giorni prima l’inchiesta della procura di Roma sugli appalti a Selex (Gruppo Finmeccanica) aveva portato agli arresti domiciliari il potente amministratore delegato Guido Pugliesi e travolto i vertici dell’azienda.
Sedici mesi dopo la svolta nel segno del rinnovamento e della trasparenza, l’Ente nazionale di assistenza al volo partecipato dal Ministero dell’Economia è tornato al centro della bufera. Tutta colpa di un fenomeno, quello delle assunzioni in azienda dei figli di dirigenti, che sembra unire con un unico filo la vecchia e la nuova gestione sotto il segno della continuità.
E’ di febbraio la notizia di un bando di selezione per controllori di volo che, partito due anni fa, sta portando all’assunzione del secondogenito ventiquattrenne di Massimo Garbini, Andrea. Mentre Simone, il figlio maggiore dell’ex direttore generale diventato amministratore unico, fa quel lavoro da anni. Con lo stesso bando (30 i giovani selezionati su circa 6000 domande) stanno entrano, dopo aver frequentato per un anno l’Academy di Forlì, i figli di altri quattro importanti dirigenti, la cognata del direttore della stessa Academy e due compagni di scuola di Andrea Garbini. Mentre il figlio del direttore generale di Enav, Massimo Bellizzi, lavora in azienda già dal 2011.
Una sfilza di cognomi combacianti, di fronte alla quale il numero uno dell’Ente non ha voluto replicare né rilasciare commenti.
Il sito de “l’Espresso”, spulciando nell’organico di Enav, ha trovato però un’altra corposa lista di figli di dirigenti assunti nel corso dell’era Pugliesi, con Garbini direttore generale.
“Quando un manager andava in pensione o c’era la volontà di sostituirlo, la prassi in aggiunta alla buonuscita era quella di assumergli il figlio”, è la voce che scivola fuori dai corridoi del palazzo di via Salaria.
Mattia Vecchio Domanti, per esempio, lavora al Servizio di Radiomisure presso l’aeroporto di Ciampino. E’ stato assunto poco dopo l’addio del padre, ex manager responsabile dell’area amministrativa che nel novembre 2011 ricevette insieme ad altri dirigenti un avviso di garanzia per corruzione nell’inchiesta sugli appalti Selex. Nello stesso periodo il congedo del dirigente di Radiomisure Giulio Inguscio, in rapporti burrascosi con Garbini, è stato rapidamente seguito dall’assunzione in amministrazione della figlia.
Il meccanismo si è riprodotto in molte altre occasioni: per esempio con l’uscita di scena dell’ex direttore del centro Enav di Catania Salvatore Chisari, che ha avuto come contraltare l’ingresso in azienda del figlio. E via assumendo, con dirigenti che – una volta in pensione – hanno lasciato in azienda anche più di un figlio.
L’Enav si difende e afferma che le procedure di selezione del personale, in particolare quelle per i controllori di volo, sono pubblicate sul sito “in conformità alla normativa nazionale e internazionale di riferimento”.
Tra le assunzioni che negli anni hanno sollevato perplessità però non ci sono solo quelle dei “figli di”. Si scopre per esempio che da tempo – assunto a chiamata diretta – lavora in Enav Germano Andrini. Da sempre militante nella galassia dell’estrema destra, fu condannato in secondo grado per lesioni aggravate con il gemello Stefano per il pestaggio di due giovani nel 1989. Proprio Stefano, nel 2010, fu travolto dalle polemiche insieme al sindaco Alemanno per la sua nomina alla guida di AMA Servizi ambientali. Germano invece, ora in amministrazione a livello “quadro”, in passato ha fatto anche il tecnico di volo retribuito con relative indennità. Un altro fratello, quello del segretario nazionale dell’UGL Trasporto Aereo Francesco Rocco Alfonsi, è stato invece assunto come magazziniere.
Mentre a guidare gli aeromobili della flotta Enav ci sono sei piloti messi in esubero da Alitalia e assunti con un bando nel 2010, quando il presidente era l’ex pilota di linea ed ex deputato AN Luigi Martini. Il requisito indispensabile per poter accedere alla selezione? Essere in cassintegrazione.
Scelte che appartengono alla gestione passata rispetto alla quale tutto doveva cambiare. Invece, nel corso dell’ultimo anno e mezzo, sarebbe stato fatto poco anche sul fronte della “spending review” e dei tagli alle inefficienze: i dirigenti, da 70 che erano al 31 dicembre 2011, sono calati di poche unità e soltanto nel settore comunicazione sono in quattro; mentre la manutenzione dei quattro aerei Piaggio P180 utilizzati dal Servizio di Radiomisure, nonostante la presenza di tecnici certificati e maestranze esperte all’interno dell’organico, risulta affidata alla stessa Piaggio al costo di 1200 euro per ogni ora di volo.
E mentre in procura continuano ad arrivare esposti anonimi che invitano i magistrati a fare pulizia, non si placano le polemiche per la recente infornata di nuovi controllori, ragazzi che arriveranno a guadagnare con il tempo uno stipendio da 5.000 euro al mese. Una vicenda sulla quale anche il direttore generale del Ministero dell’Economia Franco Parlato, titolare dei poteri di controllo su Enav, era stato informato da una prima lettera anonima. “Ponete fine a questo schifo o ricorreremo alla procura”, c’era scritto. Nessuna risposta da via XX settembre alla nostra domanda se siano stati o meno avviati accertamenti.
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