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Bitcoin da record, ma la Nigeria li vieta: “Finanziano il terrorismo”

La Banca Centrale nigeriana vieta le transazioni in Bitcoin perché, spiegano dall’istituzione, vengono usati per comprare armi e finanziare il terrorismo: “Dobbiamo proteggere il sistema finanziario da attività fraudolente e speculazioni”.

Continua la crescita dei Bitcoin, che hanno raggiunto il valore record di 48mila dollari dopo che Tesla, la società di Elon Musk, ha investito un miliardo e mezzo di dollari nella criptovaluta.

Ma mentre le criptocurrency continuano la loro volata, la Banca Centrale della Nigeria (Cbn) ha deciso di vietare le transazioni in Bitcoin nel Paese.

Una decisione che fa scalpore, visto che il Paese centrafricano è il secondo mercato al mondo dopo gli Usa per le criptovalute, con oltre 60mila Bitcoin scambiati in poco più di cinque anni.

Denaro che però, avverte l’istituzione finanziaria del Paese africano, sarebbe stato utilizzato negli anni per acquistare armi, riciclare denaro sporco e finanziare gruppi terroristici. Diversi quelli attivi nel Paese, dal feroce Boko Haram ai pastori Fulani.

Per questo, sottolinea il comunicato della Banca centrale nigeriana, citato dall’Agi, “l’uso delle criptovalute in Nigeria è una diretta violazione della legge esistente”. L’istituzione sottolinea la differenza tra le valute digitali emesse da organismi finanziari riconosciuti e le criptovalute, che sfuggono ai regolamenti.

“Perché – si domandano – un’entità dovrebbe mascherare le sue transazioni se fossero legali?”. Proprio questa “opacità”, accusa la banca, rende le criptocurrency lo strumento ideale per portare avanti traffici illeciti, non ultimo il finanziamento di gruppi terroristici. Con i Bitcoin, prosegue la banca, si possono acquistare facilmente droga e armi sul dark web.

La posizione della Banca Centrale Nigeriana, viene rivendicato nel comunicato, è condivisa da molti altri Paesi come Cina, Taiwan, Indonesia, Algeria, Egitto, Arabia Saudita, e così via.

“In Cina, ad esempio, prosegue la nota, le cryptocurrency sono completamente bandite così come le transazioni” perché “non sono emesse da istituzioni monetarie riconosciute e non possiedono alcuno status legale che possa equipararle al denaro”.

“La recente direttiva – prosegue il comunicato – è diventata necessaria per proteggere il sistema finanziario e i nigeriani, inclusi i più giovani, dal rischio collegato agli asset in criptovalute che è cresciuto nell’ultimo periodo con terribili conseguenze per l’integrità del sistema finanziario e della sua stabilità”.

Insomma, per la Cbn i bitcoin e le altre criptovalute sarebbero “speculative, anonime, irrintracciabili” e quindi “pericolose”. Per questo, conclude il direttore delle comunicazioni, Osita Nwanisobi, la banca “continuerà a fare tutto il possible per educare i nigeriani a desistere dal loro uso e per proteggere il sistema finanziario da attività fraudolente e speculazioni”.

Cosa sono i Bitcoin

Il Bitcoin è una criptovaluta e un sistema di pagamento mondiale creato nel 2009 da un anonimo inventore noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Caratteristiche principali di questa valuta non ufficiale sono il fatto di non essere sottoposta ad un ente centrale, l’anonimato, le transizioni crittografate e la quantità prestabilita di moneta virtuale in circolazione. Il valore del Bitcoin è determinato unicamente dalle leggi domanda–offerta.

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