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Beppe Grillo: Io amo Genova

di Beppe Grillo – La Superba è tagliata in due, in cielo volano gli elicotteri dei Vigili del Fuoco e del 118, che stanno operando in condizioni estremamente difficili e pericolose. La rapidità del loro intervento è fondamentale.
Ancora più rapidi, per natura, gli sciacalli già volteggiavano nel cielo delle parole. Parole nauseanti, al 90% inutili. E’ difficilissimo rispondere a questa gente, che nel tempo ha trasformato in pettegolezzo macabro un mestiere (informare) che era nobile. Spesso richiedeva un grande coraggio.
Gli sciacalli sono animali veloci e senza alcuna forma di rispetto, la natura non li ha neppure forgiati belli nel corso dell’evoluzione. A loro non serve essere prestanti per razzolare in mezzo alla morte ed approfittarne.
Non c’è grande opera pubblica che mancherà di essere rivalutata! Non c’è pettegolezzo che possa essere ascoltato se non da un altro pettegolo.
IO AMO GENOVA, e questo schifo di tirapiedi in cerca d’autore mi ha infastidito nel profondo.
Proprio quel viadotto e tutta l’infinita serie di revisioni a costi esorbitanti, esitato comunque nel crollo, nella tragedia: un pugno nello stomaco al futuro della città. Proprio quello stesso viadotto era una grande opera pubblica. Era malata alla nascita, e proprio mentre siamo sgomenti a contemplare il suo disastro, esito triste e muto di una gestione dissennata, gli sciacalli colpiscono esattamente lì.
La motivazione a rivalutare tutti questi mostri potenziali è ancora più forte oggi. Revisionare queste mangiatoie, rivalutare anche quei gioielli che verranno costruiti con i soldi della gente e che alla gente devono restare.
Non sono uso a rispondere agli schiavi dei rapaci, ma questa volta non posso evitarlo. Noi rivedremo tutti questi “progetti”. Che da anni e decenni stanno lì, come se fossero scritti con l’inchiostro simpatico. Destinati, dopo l’opportuna spartitoria stagionatura politica, ad essere costruiti male e di fretta. Oppure con infinita lentezza come la SA-RC.
Insomma, sento che devo rispondere agli sciacalli, devo rispolverare un’ascia di guerra che non avrei mai pensato di riconsiderare: noi rivedremo quei progetti dissennati, fermeremo questa ininterrotta serie di obbrobri pericolosi e, agli sciacalli, non resta che un vaffanculo a mille decibel.
Contemplando questo orrore sono ancora più convinto che le grandi opere pubbliche dalla carta al mondo reale devono essere riviste: tutte.
La concessione a operatori così dissennati della nostra viabilità va revocata e restituita allo stato!
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