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Bari, l'ascesa di Ivan Caldarola il rampollo del clan che sui social esulta per il ritorno in libertà

Di lui voleva chiedere l’inviata del Tg1 colpita da uno schiaffo dalla madre del 19enne, assolto dall’accusa di aver istigato l’omicidio di Florian Mesuti avvenuto nei pressi del Redentore il 29 agosto del 2014

Ivan Caldarola. Sarebbe bastato pronunciare il suo nome e fare una domanda sul suo conto per scatenare l’ira della madre, che nel pomeriggio di venerdì 9 febbraio ha aggredito con uno schiaffo in pieno volto la giornalista del Tg1 Mariagrazia Mazzola, dopo un’intervista nel quartiere Libertà. Lui ha 19 anni e una fedina penale ancora immacolata, ma un curriculum criminale di tutto rispetto, almeno secondo gli investigatori. È il rampollo della famiglia Caldarola, legata a doppio filo al clan Strisciuglio.
L’ultima notizia di cronaca che lo riguarda risale a martedì 23 gennaio, quando il 19enne esultava dal suo profilo Facebook. “Libero”, scriveva, con una serie di emoticon, ovvero le faccine in voga sui social network: aveva riconquistato la libertà dopo un arresto per droga. Era stato ai domiciliari da sabato 20 gennaio, dopo una perquisizione nell’appartamento di via Petrelli: gli agenti della squadra mobile avevano trovato quasi cinque grammi di cocaina “di ottima qualità” nascosti sotto il cuscino di un divano. Il gip di Bari, però, dopo l’udienza per direttissima, l’aveva rimesso in libertà senza disporre alcuna misura cautelare. Perché il ragazzo era, ed è tutt’ora, incensurato.
Il suo curriculum criminale l’ha maturato quando non aveva ancora raggiunto la maggiore età. L’ultima condanna a tre anni di reclusione è stata decisa dalla Corte di appello per una rapina del dicembre 2016 ai danni di una sala slot di via Napoli. All’epoca del fatto era ancora minorenne però: pena sospesa. Ancora, nei suoi confronti pende un altro processo per violenza sessuale davanti al tribunale per i minorenni.
E il suo nome compare anche negli atti  del processo sull’omicidio di Florian Mesuti, il 25enne albanese ammazzato il 29 agosto 2014, sempre al Libertà, colpevole di essersi intromesso in una rissa fra lo stesso Ivan e un coetaneo albanese. Gli inquirenti lo accusavano di essere l’istigatore morale di suo fratello maggiore, Francesco Caldarola, che per il delitto è stato condannato con rito abbreviato a 14 anni di reclusione. ivan, invece, è stao assolto da ogni accusa.
 

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