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Bari, dopo un mese smantellate le tende del Palagiustizia: processi penali ancora sospesi

Le tre tensostrutture erano state installate lo scorso 26 maggio per celebrare le udienze di rinvio dei processi penali senza detenuti, non potendosi tenere nel Palazzo di giustizia a rischio crollo



L’hanno ribattezzata ‘la Tendopoli della Giustizia’. E per circa un mese è stato il simbolo visivo della situazione di emergenza che sta vivendo da fine maggio a questa parte la giurisdizione penale a Bari, costretta prima nelle tende a causa della inagibilità del Palagiustizia in via Nazariantz, a rischio crollo, e ora, in parte, a subire una sospensione. La tendopoli è stata smantellata. Già da una settimana, però, le udienze non si celebravano più nelle tre tensostrutture. A sospendere processi, prescrizione e indagini è intervenuto un decreto legge del governo , duramente contestato nei giorni scorsi da magistrati e avvocati.
“Il ministro e i suoi collaboratori – ha detto oggi il presidente della Camera penale di Bari, Gaetano Sassanelli – hanno ottenuto quella che era la priorità, a detta loro, e hanno quindi motivo di esser orgogliosi, come pubblicamente dichiarato in occasione dello scellerato decreto legge che ha reso possibile tale risultato. Al contrario, la Camera penale di Bari, insieme ormai con tutti gli avvocati italiani, non ha ancora ottenuto l’unico risultato che importa, ovvero la ripresa dei processi”. Quel che è certo è che per il momento, e almeno fino al 30 settembre, a Bari si celebreranno solo i processi urgenti, quelli per mafia e terrorismo, quelli con imputati detenuti, le udienze di convalida degli arresti, direttissime e udienze di riesame su misure cautelari. Nelle tende per quattro settimane, dal 28 maggio al 22 giugno, si sono invece celebrati i rinvii di circa 4mila processi penali ordinari, fra temperature elevate, zanzare, visite notturne di gatti e un allestimento da campo fatto di fogli di carta attaccati col nastro adesivo con la scritta ‘La legge è uguale per tutti’ a ricordare che anche quella tendopoli, in fondo, era un tribunale, un pezzo di Stato.
E mentre nei prossimi tre mesi Procura e tribunale hanno calcolato che si accumuleranno oltre 70mila notifiche per le cancellerie sfollate, il ministero della Giustizia sta lavorando alla individuazione di una sede unica – in attesa della realizzazione del Polo della giustizia nelle ex Casermette – che possa accogliere, a partire da ottobre, tutti gli uffici penali.
La ricerca di mercato avviata nelle scorse settimane ha portato sul tavolo del ministro, Alfonso Bonafede, sei proposte di immobili e su due di queste sono in corso verifiche da parte dei tecnici di via Arenula.
Ora, smantellata la tendopoli, resta un altro problema in via Nazariantz: il palazzo va sgomberato entro il 31 agosto su ordine del Comune, che ne ha revocato l’agibilità per motivi di sicurezza. Ai camion della Protezione civile che hanno portato via le tende dovranno sostituirsi presto quelli per il trasloco di armadi, centinaia di migliaia di fascicoli e arredi, verso una destinazione che è tuttavia ancora ignota.

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