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Autotrasporto, un fascicolo esplosivo per Toninelli

Dopo tre mesi di latitanza del ministero dei Trasporti sui problemi del trasporto stradale delle merci, le associazioni chiedono interventi urgenti su diversi temi nazionali e internazionali.
Nel contratto di Governo tra Lega e Movimento 5Stelle non compare la parola “autotrasporto”, quindi non sappiamo come il nuovo Governo intende affrontare i problemi di questo settore. Certo è che dovrà farlo presto, perché il trasporto stradale è una bomba a orologeria la cui lancetta sta toccando il punto d’innesco. Le questioni sul tavolo sono numerose e urgenti, mentre nell’ultimo trimestre il confronto con il ministero è stato “sporadico e casuale” e “sempre con dirigenti o funzionari delle strutture tecnico-amministrative”, come lamenta una nota di Confartigianato Trasporti.
In ambito internazionale, l’agenda è dettata da importanti appuntamenti che iniziano già il 4 giugno, quando la Commissione Trasporti dell’Europarlamento voterà la parte del Pacchetto Mobilità che contiene modifiche sui tempi di guida e riposo degli autisti e sul distacco transnazionale. Tali modifiche sono contrastate sia dalle associazioni dell’autotrasporto sia dai sindacati dei Paesi che aderiscono alla Road Alliance, della quale l’Italia è uno dei membri più importanti. Questo è solo l’inizio di un impegno internazionale che dovrà coinvolgere anche altri ministeri.
Pochi giorni dopo, il 12 giugno, si svolgerà il secondo incontro del Brenner Meeting, ossia la riunione tra i ministri dei Trasporti d’Italia, Austria e Germania, che dovrà affrontare i nuovi limiti imposti dal Tirolo austriaco al transito dei veicoli pesanti sull’asse del Brennero e stabilire eventuali provvedimenti futuri. Il filtro tirolese ha già creato rallentamenti e lunghe code di camion e qualcuno minaccia “proteste spontanee”. Finora, tali proteste non sono state attuate, forse in attesa dell’esito del Brenner Meeting, ma è possibile che se la situazione non cambierà, qualcuno “spontaneamente” comincerà a muoversi. O a fermarsi.
In ambito nazionale, gli autotrasportatori attendono da settimane la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto che stabilisce la ripartizione delle risorse per l’autotrasporto per il 2018. Il decreto è stato firmato da Delrio dopo una trattativa con le associazioni dell’autotrasporto, poi se ne sono perse le tracce. Tra le risorse ci sono anche quelle per le deduzioni forfettarie delle spese non documentate delle Pmi, che devono essere definite prima che scadano i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi relativi al 2017. Fino a quando l’Agenzia delle Entrate non pubblicherà lo specifico comunicato, le imprese non potranno completare la dichiarazione.
Un altro tema scottante è quello dei costi e in particolare quello del gasolio,che sta continuamente aumentando mettendo in crisi i conti degli autotrasportatori. Una parte di tali costi è recuperata tramite un parziale recupero delle accise su cui le associazioni vorrebbero segnali di chiarezza dal nuovo Governo, dopo alcune dichiarazioni pre-elettorali di esponenti del Movimento 5Stelle sulla possibilità di abolire questa voce dal bilancio. Un altro elemento di preoccupazione sulle accise è la possibilità di un loro aumento per restare nei limiti delle clausole di salvaguardia. Manca poco tempo all’aumento automatico delle accise e dell’Iva, se il Governo non compirà azioni adeguate per scongiurarlo e nessuno sa se ciò accadrà o no.
Il fascicolo dei costi comprende anche la pubblicazione di quelli minimi d’esercizio, recentemente legittimati da una sentenza della Corte Costituzionale, che andrebbero ovviamente adeguati all’aumento del prezzo del gasolio. Qua si potrà riaprire il conflitto tra le associazioni dell’autotrasporto, che chiedono un rafforzamento dei costi minimi fino a un possibile obbligo di applicazione, e quelle della committenza, che si oppongono a tale possibilità. L’intervento del ministro dei Trasporti è fondamentale per comporre tale conflitto o almeno per scegliere da che parte stare.
In sospeso c’è anche il rinnovo del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori. Abbiamo notizia che il decreto d’istituzione del nuovo Comitato è stato firmato da Delrio, ma finora non è arrivato alla tipografia della Gazzetta Ufficiale, quindi l’organo di governo dell’autotrasporto resta senza guida. Il rinnovo comprende anche la nomina del presidente, che spetta al ministro dei Trasporti. Inoltre, poiché le forze politiche che sostengono il nuovo Governo invocano spesso la trasparenza, potrebbe essere l’occasione buona istituire una sorta di bilancio dell’Albo, perché ora entrate e uscite sono confuse nei conti del ministero.
Il nuovo ministro deve prontamente intervenire anche sulle risorse per le Motorizzazioni, che per mancanza di personale non riescono a svolgere in tempo le revisioni dei veicoli pesanti, e sulle autorizzazioni dei trasporti eccezionali, rallentate o bloccate dall’ottobre 2016 dopo il crollo del cavalcavia di Annone Brianza.
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