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Parma, dal Pd alla Lega la corsa al Parlamento è iniziata

La situazione delle candidature in vista del voto
Le elezioni politiche si avvicinano ed è (ancora) tempo di manovre e calcoli elettorali: la caccia al posto sicuro, alla riconferma, è iniziata e per tutti gli schieramenti l’obiettivo è il miglior posizionamento per entrare in Parlamento.
Tutto questo sapendo che è profondamente mutata la geografia dei collegi, ridisegnata anche a livello locale dal Rosatellum, la legge elettorale recentemente approvata e al suo battesimo del fuoco.
In casa Pd, è altamente improbabile che i Dem di Parma riescano a riproporre tre parlamentari eletti come nel 2013. Chi sembra avere le maggiori possibilità di affrontare una seconda legislatura è Giorgio Pagliari, attuale senatore che i rumors danno intenzionato a correre per la Camera dei Deputati nella circoscrizione che raggruppa Parma città e alcuni comuni della bassa, in cui il senatore è stato presente in questi anni di mandato. Un caso su tutti: Sorbolo, il Comune del sindaco Nicola Cesari (neo segretario provinciale del Pd), in cuil’operazione per realizzare la nuova scuola cittadina attraverso fondi governativi è stata seguita da vicino da Pagliari.
Stesso discorso vale per il ponte che collega Colorno a Casalmaggiore, proprio la sera della proclamazione di Cesari alla guida del partito, l’avvocato aveva avvertito che un mancato deciso intervento del Governo per risolvere il problema infrastrutturale sarebbe potuto costare caro al partito alle elezioni. E passi avanti in questo senso sono stati fatti grazie al decreto fiscale.
Pagliari, più dei suoi colleghi, vanta solidi collegamenti con l’area del segretario Matteo Renzi e questo potrebbe anche permettergli di ambire a un posto sicuro nel cosiddetto listino, associato alla quota proporzionale.
Situazione in salita, invece, per Giuseppe Romanini, deputato uscente, membro della corrente dem che fa capo al ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Romanini, stando a quel che emerge da via Treves, è tentato dalla corsa nel nuovo collegio che va dalla pedemontana,  storica roccaforte dell’ex sindaco di Collecchio, per quanto il centrodestra si sia irrobustito in quel territorio, fino all’Appennino parmense.
Romanini dovrà sudarsela tutta, sapendo che non gli basterà essere  sostenitore di Orlando per stare sereno. Infatti, sono diversi i big che questa corrente vorrebbe piazzare in posti sicuri o relativamente tali nei collegi emiliano-romagnoli a cominciare da figure che fanno parte della Giunta regionale e sarà difficile che Romanini possa conquistarsi questo comodo posto al sole.
In quest’ottica avrebbe ovviamente maggiori chance Patrizia Maestri, in quota Orlando come il collega Romanini ma con dalla sua la forza di una candidatura di genere.
A monte di tutto in casa Pd c’è poi una questione non da poco: le primarie. Pardon, le parlamentarie. Si tennero di gran fretta nel dicembre 2012, a ridosso del Capodanno. Stavolta ci sarebbero comodamente i tempi per indirle, ma l’atteggiamento prevalente ai piani alti del partito è quello di non attivare questo strumento. Scelta che, se confermata, potrebbe avviare un non semplice confronto interno.
Per quanto riguarda il centrodestra molto chiacchierati sono i nomi dei leghistiFabio Rainieri (già deputato e attualmente in Consiglio regionale) e Laura Cavandoli. A dire il vero più quest’ultima sembra poter giocare le sue carte, forte dell’ampio sostegno che le ha garantito Matteo Salvini durante la campagna elettorale che si è conclusa con ben quattro consiglieri comunali entrati per la prima volta in municipio a Parma.
Senza dimenticare che già durante le amministrative si parlò a lungo di un accordo per dare alla Cavandoli il riconoscimento parlamentare dopo il suo impegno elettorale a Parma. Fosse così, la capogruppo in Consiglio dovrebbe lasciare, si presume senza grandi rimpianti data la prestigiosa destinazione romana, l’incarico in Comune.
Il Carroccio punta a fare un risultato importante, amministrando alcuni Comuni del territorio (Fontevivo e Traversetolo) e agitando temi bollenti come la sicurezza, la chiusura del punto nascita nell’ospedale di Borgotaro e la chiusura del ponte sul Po, fra Colorno e Casalmaggiore.
Silenzio, per ora, nelle file di Forza Italia, dove prosegue lo scontro tra la nuova dirigenza e la vecchia guardia rappresentata da Luigi Giuseppe Villani, ancora alle prese con alcune vicende giudiziarie ma a molti parso niente affatto dispiaciuto

per la disastrosa performance degli azzurri alle elezioni di Parma, la scorsa primavera.
E al Senato? Per il Senato al momento si parla tanto di della piacentina Paola De Micheli, già deputata nella legislatura agli sgoccioli. Una sfida non senza rischi, tanto che c’è chi è pronto a scommettere che la commissaria per la ricostruzione nel centro Italia possa optare per una corsa meno impervia all’interno del listino per la Camera.

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