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Arabia Saudita, storico decreto del re: le donne potranno guidare

Cade un tabù a Riad: il re Salman ha finalmente concesso alle donne il permesso di guidare, anche se non da subito, nell’unico paese dove era loro proibito. Le prime patenti dovrebbero essere rilasciate dal prossimo giugno.

RIAD – Cade un tabù storico e mondiale in Arabia Saudita. Un decreto del re Salman ha finalmente concesso alle donne il permesso di guidare, anche se non da subito. L’annuncio è arrivato dai media di Stato di Riad e, in contemporanea a un evento a Washington legato alla casa saudita. L’ambasciatore di Riad negli Stati Uniti ha commentato in serata: “E’ il momento giusto per questo cambiamento perché in Arabia Saudita abbiamo una società giovane e dinamica. Le donne non avranno bisogno del loro ‘guardiano’ per prendere la patente”. Si dissolve così l’incredibile divieto anche nell’ultimo paese dove era vigente, simbolo di oppressione nei confronti delle donne.
Finora i teologi wahabiti (il ramo radicale del sunnismo che vige in Arabia Saudita) si erano espressi contro il via libera delle donne alla guida, dando spiegazioni spesso surreali: un diritto che, secondo i religiosi, sarebbe stato “inappropriato”, “un problema per gli uomini” o comunque “pericoloso per la stabilità del Regno”. Pochi giorni fa uno sceicco piuttosto importante nel paese aveva giustificato il divieto perché, ha detto nello sconcerto mondiale, “le donne hanno un quarto di cervello degli uomini”.

‘No woman no drive’, il remake a sostegno delle donne saudite

Dal 1991 (dopo la Guerra del Golfo) e nel corso degli anni ci sono state diverse manifestazioni di donne che, sfidando la legge e gli arresti, si sono riunite ognuna alla guida della propria auto. La rivolta è proseguita anche sui social network dove sono spesso comparsi video e foto di donne al volante.

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Pochi giorni fa però c’era stato un segnale di apertura importante: era stato permesso per la prima volta ad alcune donne di entrare in uno stadio. E’ stato solo l’ultimo provvedimento dell’apertura graduale, ma costante, del Regno Saudita, principalmente economica ma anche sulla concessione di alcuni diritti, in contemporanea con l’ascesa sempre più dirompente del giovane principe Mohammed bin Salman, 32 anni.

La decisione ha in buona parte motivazioni economiche, come del resto ha confermato lo stesso ambasciatore saudita a Washington: il governo di Riad sta cambiando e modernizzando la sua locomotiva economica, anche a causa del prezzo basso del petrolio. L’economia, dunque, sarà più inclusiva e dunque potrebbe essere importante coinvolgere anche le donne a pieno titolo per sostenere la crescita di un Paese sempre meno dipendente dall'”oro nero”.
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Il decreto di re Salman prevede che sia costituito entro 30 giorni un panel ministeriale per dare attuazione alla decisione rivoluzionaria. Le prime patenti, secondo il programma del Regno, dovrebbero essere rilasciate nel giugno del 2018.

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