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Anche il padre della Borgonzoni si scusa con Zuppi e critica la figlia: "Amareggiato"

La lettera a Repubblica dell’architetto Giambattista, padre della senatrice leghista, dopo l’incidente con l’Arcivescovo


BOLOGNA Tra le ultime adesioni alla lettera di scuse a don Matteo Zuppi, promossa da 25 bolognesi tramite Repubblica Bologna e firmata da quasi quattromila lettori (qui come partecipare), per gli insulti rivolti all’arcivescovo dalla pagina Facebook della senatrice leghista Borgonzoni, lunedì sera ne è arrivata in redazione una particolarmente inattesa. A prendere le distanze dalla sottosegretaria alla Cultura, dal suo comportamento (aver abbandonato il dibattito sui migranti prima della replica del vescovo, non aver cancellato le successive ingiurie dei  follower dal suo post) e dalle sue tesi politiche, suo padre architetto Giambattista Borgonzoni. Questo il testo della sua lettera aperta, che ci ha telefonicamente confermato e autorizzato a pubblicare:
“Ho assistito con curiosità al recente Convegno in ricordo del Cardinale Biffi, occasione mancata  di confronto diretto fra la linea muscolare della Lega sui migranti, rappresentata da mia figlia  talentuosa Lucia sottosegretario alla Cultura  e quella della Chiesa  di Bologna dell’Arcivescovo Matteo Zuppi , attenta alle migrazioni epocali dei poveri dal Sud del mondo verso l’Europa.
Non entro in merito alla asimmetria del Convegno, dove uno dei protagonisti si  è astenuto  dall’ ascoltare l’altro  per un treno in partenza ; ritengo che in qualche caso  la gentilezza possa omettere l’orario ferroviario;  per questo in tutti i presenti è rimasta un’ impressione negativa , ciò al di là degli accordi fra la Curia-Lega sulla tempistica degli interventi.
Altresì molti operatori culturali pensano, io fra essi, che accusare le Ong  di complicita’ verso gli scafisti e lasciare per giorni  dei profughi disperati in balia del Mediterraneo come potenziale titolo  di scambio, con centinaia di morti affogati nelle ultime settimane, non rappresenti la vera ed umana soluzione del problema.
Certamente  le coste italiane rappresentano il confine sud dell’Europa e questa deve farsi carico di un fenomeno
frutto  prima del colonialismo storico, quindi delle multinazionali, in tempi recenti della pax occidentale esportata in Medio Oriente, sotto forma di guerre regionali ed infine dei cambiamenti climatici.
Non è certamente la linea muscolare della Lega a risolvere una complessa situazione interpretata come bancomat per facili consensi verso una popolazione italiana senilizzata, operativa spesso per asfittiche logiche familistiche e  colpita da una crisi che ha depauperato il proletariato e grandemente i ceti medi, quindi timorosa del futuro e pervasa spesso di idee xenofobe.

Anche il padre della Borgonzoni si scusa con Zuppi e critica la figlia: "Amareggiato"

A fronte di ciò  la cultura politica di sinistra in questi ultimi anni, di fronte alle diseguaglianze crescenti,  non ha trovato nulla di meglio che mettere in campo il mellifluo “storytelling “ renziano del “ tutto bene “ ed affidare i profughi del mondo ai terribili lager libici, nazione ora pressoche’ inesistente  e che mai ha sottoscritto la Convenzione sui diritti umani.
A parte il  Convegno ed i patti fra le parti  sono amareggiato dal fatto  che Lucia, talentuosa politicamente e sempre apprezzata da me oltre i perigliosi versanti politici, abbia accettato  la permanenza su Facebook di giudizi vergognosi verso la Chiesa e verso l’Arcivescovo di Bologna. Stiamo assistendo da parte del modesto  “ sovranismo “  italiano, ad imitazione di Trump e di Putin, all’assalto della
” diligenza Europa”, il Continente che ha generato lo Stato sociale e che da un settantennio con la pace ci ha salvaguardato dai risorgenti nazionalismi, ora virati verso la porta girevole del razzismo o peggio.
Arch.Giambattista Borgonzoni”

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