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Addio a John McCain: il “leone del Senato” portato via da un tumore. “Non voglio Donald Trump al mio funerale”

Si è spento in Arizona, circondato dai suoi familiari, all’età di 81 anni. Lo scorso anno gli era stato diagnosticato un glioblastoma, una forma di tumore al cervello molto aggressiva per cui, qualche giorno fa, aveva deciso di interrompere le cure


John McCain ha perso la sua ultima battaglia. Il senatore repubblicano, eroe di guerra e candidato sconfitto alle presidenziali di dieci anni fa, è morto sabato in Arizona, circondato dai suoi familiari. Aveva 81 anni – ne avrebbe compiuti 82 il prossimo 29 agosto. Lo scorso anno gli era stato diagnosticato un glioblastoma, una forma di tumore al cervello molto aggressiva per cui, qualche giorno fa, aveva deciso di interrompere le cure. McCain, senatore dall’86,  è stato uno dei maggiori oppositori del presidente Trump. Al punto che, poco prima di morire, avrebbe fatto filtrare di non volere l’inquilino della Casa Bianca tra i presenti al suo funerale.

“Ho conosciuto grandi passioni, visto incredibili meraviglie, combattuto in una guerra e aiutato a costruire la pace, ho ritagliato un piccolo spazio per me stesso nella storia dell’America e nella storia dei miei tempi”, aveva scritto il senatore McCain durante la sua battaglia contro il cancro. Battaglia che non lo ha trattenuto dall’opporsi costantemente al presidente Trump: da ricordare il suo voto contrario alla riforma dell’Obamacare, distaccandosi dal suo stesso partito. E proprio da Donald Trump arriva il primo messaggio per la famiglia del senatore: “I nostri cuori e le nostre preghiere sono con voi”. Anche Melania Trump rende omaggio a John McCain, su Twitter ringraziandolo per il servizio reso alla nazione.

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Le condoglianze arrivano anche dall’ex presidente Barack Obama, che McCain sfidò alle presidenziali del 2008. “Pochi di noi sono stati messi alla prova nel modo in cui è stato messo John o gli è stato chiesto di dimostrare il tipo di coraggio che ha mostrato lui. Ma tutti noi possiamo aspirare al coraggio di mettere il bene comune al di sopra del nostro”, ha scritto Obama su twitter, esprimendo la sua vicinanza alla famiglia. “Consideravamo questo Paese come un posto dove tutto è possibile e l’essere cittadini un obbligo patriottico per assicurare che resti per sempre così” ha aggiunto.

L’ex presidente George W. Bush ne ha parlato invece come di un “uomo di profonda convinzione e un patriota ai massimi livelli”, mentre il democratico Bill Clinton ha elogiato il suo aver “spesso messo da parte l’affiliazione partigiana” per servire la nazione. Simile il ricordo del suo vice alla Casa Bianca, Al Gore: “Ho sempre ammirato e rispettato John” perché ha sempre lavorato per “trovare un terreno comune, per quanto difficile”.

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