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Accordo a cena Trump-democratici su tutele Dreamer: non saranno espulsi

In cambio dell’intesa sui giovani immigrati protetti, il presidente ha spuntato un pacchetto di misure per rafforzare la sicurezza ai confini

dalla nostra inviata ANNA LOMBARD

NEW YORK. C’è voluta una indigesta cena a base di cibo cinese e torta al cioccolato per mettere leader d’accordo i leader del partito democratico e Donald Trump. Che ieri sera hanno fatto sapere di aver fatto un patto dove i primi cedono su un pacchetto di misure che rafforza la sicurezza dei confini – da cui però la costruzione fisica del muro resta esclusa – in cambio di una legge in tempi brevi che tuteli la precaria situazione dei Dreamers: i figli di immigrati clandestini arrivati da bambini negli Stati Uniti che dopo il provvedimento preso da Trump una settimana fasono a rischio espulsione.
A trattare col presidente durante la cena di lavoro che si è tenuta mercoledì sera a Washington sono stati la leader della minoranza alla Camera Nancy Pelosi e quello del Senato Chuck Schumer. Uno scambio positivo quello che i tre hanno avuto a tavola: almeno secondo la Casa Bianca, che subito dopo ha parlato di “una cena che conferma l’impegno del Presidente a soluzioni bipartisan”.
Opinione condivisa dai democratici che in una nota congiunta hanno espresso soddisfazione per l’accordo stretto che “permetterà di conservare con una nuova legge le tutele del Deca”. Ovvero quel programma voluto da Barack Obama che proteggeva quei ragazzi senza le carte in regola a patto che studiassero o avessero un lavoro.
La settimana scorsa quel programma era stato annullato proprio dall’amministrazione Trump con un provvedimento che di fatto metteva a rischio il futuro di 800 mila giovani “sognatori”. Ragazzi e ragazze che l’ex presidente Barack Obama aveva definito “americani nel cuore e nello spirito, uguali agli altri in ogni altro modo a eccezione del certificato di nascita” che senza una legge su misura sono a rischio deportazione.
A tavola non si è parlato solo del destino dei giovani figli dei clandestini: ma anche di come uscire dal pasticciaccio della riforma sanitaria e di come procedere rispetto alla riforma delle tasse. Che non tutto sia andato esattamente liscio, però, lo si deduce dal tweet della portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders che ha tenuto a chiarire: “sull’esclusione del muro dal pacchetto sicurezza non c’è stato accordo”. Messaggio a cui ha immediatamente risposto il portavoce di Schumer, Matt House: “Il presidente ha chiarito che continuerà a spingere per la costruzione del muro. Ma questo non fa parte dell’intesa di oggi”.
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D’altronde, l’accordo c’è, è vero: ma il patto fatto ieri a cena non potrà dirsi definitivo fino a quando non sarà approvato dai repubblicani. E non tutti sono disposti a mandar giù le recenti manovre bipartisan del presidente. Che già aveva aggirato il partito siglando un compromesso sul tetto del debito in cambio del voto degli aiuti per l’uragano Harvey. E che ora temono che qualunque accordo su questioni di immigrazione possa irritare lo zoccolo duro della base repubblicana. E nemmeno una torta al cioccolato potrà fargliela digerire
A margine degli incontri con i democratici  Trump ha trovato il tempo per un tweet contro la Clinton.  “La disonesta Hillary Clinton incolpa tutti e tutto tranne che se stessa per la sconfitta elettorale. Ha perso i dibattiti e la direzione”.

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