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Aborto, la pillola RU486 in regime di day hospital: la Lombardia valuta la possibilità

L’assessore al Welfare annuncia un tavolo tecnico con ginecologi e ostetrici. Oggi sono previsti tre giorni di ricovero. Pd: “Accolte le nostre sollecitazioni”


La Lombardia valuterà la possibilità di consentire l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica in day hospital al posto dei tre giorni di ricovero previsti. L’apertura verso questa ipotesi è arrivata dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che sulla questione ha annunciato l’istituzione di un tavolo tecnico.

“Fino a oggi seguendo le indicazioni di Aifa, Regione Lombardia ha stabilito che oltre alla somministrazione dei farmaci per le interruzioni di gravidanzaun tavolo tecnico con  anche le fasi di monitoraggio avvengano in un’area intraospedaliera che rispetti specifici requisiti strutturali e organizzativi e si preveda di effettuare un ricovero per tre giorni”, ha spiegato Gallera rispondendo a un’interrogazione del Pd in commissione consiliare Sanità.

“Alla luce del fatto già molte donne decidono di firmare dimissioni anticipate e a fronte della scelta delle altre Regioni di effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica in day hospital – ha proseguito l’assessore – ho dato mandato alla direzione generale Welfare di istituire, nell’ambito del Comitato percorso nascita, un tavolo tecnico composto da esperti ginecologi e ostetrici per approfondire il funzionamento e l’esito dei modelli adottati dalle altre regioni, e per verificare lo stato di salute di chi decide di adottare le dimissioni anticipate”. Dopo questi approfondimenti, ha concluso Gallera “valuteremo la possibilità di adottare il day hospital”. “Grazie alla nostra sollecitazione Gallera si impegna a rivedere il regime di ricovero per la RU486 – commenta il consigliere regionale del Pd Paola Bocci – e di farlo entro dicembre”

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