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A New York una townhouse che custodisce ricordi

«Questa è la casa dove sono cresciuta, qui custodisco molti ricordi e negli ultimi 20 anni l’ho vista cambiare e trasformarsi. Per me questo è uno spazio libero, in cui poter sperimentare, esprimere appieno la mia creatività e provare ciò che non potrei fare per un cliente».

La designer Juniper Tedhams ci accoglie nella sua casa di New York, nel quartiere di Chelsea. Una grande townhouse la cui storia si lega indissolubilmente alla carriera lavorativa della proprietaria. La passione di Tedhams per il design, infatti, inizia molto presto, quando ancora studentessa decide di vendere e comprare oggetti d’antiquariato. Non appena completati gli studi in arte, capisce che questa è la sua strada nella vita e poco dopo apre il suo negozio di antiquariato al piano terra di questa casa in cui viveva con la sua famiglia. «Ho aperto il mio primo shop proprio qui nel 2000 e da lì ho cominciato anche ad occuparmi di arredamento a tempo pieno. Poi nel 2004 ho ufficialmente inaugurato la mia attività di design», continua Tedhams.

Ph Alexandra Rowley

La casa fu costruita nel 1856 e all’epoca si presentava come un labirinto con tante piccole stanze. «Nel corso degli anni, abbiamo lavorato per dividere l’edificio in due case separate. Adesso mia sorella vive al piano di sopra con suo marito e i due figli, mentre io e mio marito abbiamo occupato il piano inferiore», racconta Tedhams. All’interno un’atmosfera un po’ nostalgica ma ben curata, resa elegante grazie a un design minimale e accogliente. Oggetti d’antiquariato, si alternano a pezzi di metà ‘900 e arredi in legno contemporaneo dalle linee semplici. L¢attenzione per i materiali grezzi e una palette neutra, concede però spazio a qualche tocco più vivace.

Ph Alexandra Rowley

Nel soggiorno un grande specchio dorato con intricate modanature aggiunge un po’ di brio a un ambiente sobrio, caratterizzato da una credenza rustica del 1800 e un tavolino in vetro e metallo degli anni ’60. «Questo appartamento è ricco di pezzi che ho raccolto negli ultimi 20 anni. Ho comprato e venduto mobili per tutta la mia carriera, i pezzi entrano ed escono dalla mia vita continuamente. Non mancano però arredi che ho progettato su misura. In particolare i divani, le poltrone, il tavolo della cucina e il letto. «È un connubio di pezzi unici e oggetti vintage. Volevo che ci fossero molti riferimenti a epoche e stili differenti, facendo sì che la casa conservasse quel fascino del passato», afferma la designer.

Ph Alexandra Rowley

«Penso che rispettare l’architettura e la posizione fisica della casa sia importante. L’arredamento non deve essere in contrasto. Per me, ogni progetto si basa sempre sulle sensazioni. La prima cosa che devi chiederti è: come vuoi sentirti nello spazio? Cerco di raccontare una storia, come una tela bianca, in cui si aggiungono gli elementi, il colore, lo stile e i singoli pezzi, che sono sempre al servizio delle emozioni che vuoi suscitare», conclude la designer.

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